Nola, Buttol: decreto ingiuntivo da 665 mila euro. Debito maturato dal 2019
Nola – Un decreto ingiuntivo di circa 665mila euro. E’ quello notificato ieri mattina al Comune da parte della Buttol, società titolare del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’effetto è stato quello di una vera e propria “bomba” deflagrata tra la debolezza dei conti dell’ ente di piazza Duomo, in dissesto ormai da un anno, e le tensioni sempre crescenti all’interno della maggioranza. Tutto questo, alla vigilia dell’ approvazione del bilancio di previsione.
Per la verità, il “colpo” era atteso, visto che alcune indiscrezioni erano trapelate. La pretesa dell’azienda evidenzia il mancato pagamento di diversi canoni.
In particolare, il riferimento è al mese di giugno 2019, ultimo canone della proroga del contratto quinquennale 2012 – 2017. Poi è intervenuto il nuovo servizio, partito il primo luglio 2019 con il contratto firmato a gennaio 2020. Fino alla stipula dello stesso, il Comune ha corrisposto degli acconti sul canone mensile. A quanto pare, in sede di aggiudicazione, gli uffici hanno impegnato una cifra inferiore, specificando che si sarebbe dovuto procedere ad integrazione dell’impegno spesa, cosa di fatto mai avvenuta. Non essendo stato rimpinguato il capitolo di spesa non si è potuto procedere a reimputazione. Di qui, si è generato il debito.
Con una situazione così difficile sul piano finanziario, la voragine del caso “Buttol” rappresenta un nuovo macigno il cui impatto è devastante.
Nel frattempo, il “capitolo” dei rifiuti resta un fronte di pieno emergenze. Le criticità, al netto dei conteziosi economici, sono irrisolte. In primo luogo, vi è la questione del deposito selvaggio dei rifiuti. Più volte gli uffici preposti, ad esempio, hanno eccepito alla stessa ditta diverse contestazioni per quanto concerne la rimozione degli ingombranti sul territorio, di propria fino a 5 metri cubi di materiali.
Anche nello stesso documento del gruppo di Nola Democratica con il quale si è determinato anche lo strappo con il sindaco Minieri e la defenestrazione degli assessori Muto e Pizzella, si puntava il dito sulle inefficienze del settore Ambiente. Un j’accuse che ha portato alla parziale rimozione del funzionario Gennaro Isernia, spostato alla Polizia Municipale, e alle recenti dimissioni del dirigente Felice Spampanato.
Nonostante il reintegro dell’assessore Pizzella (Ambiente) in seno alla giunta la musica sembra non essere cambiata con una pulizia della città ed una manutenzione ordinaria sempre in affanno, con interventi messi in campo solo su segnalazioni.
La sensazione è che l’amministrazione guidata dal sindaco Minieri sia divisa in vari tronconi, ciascuno dei quali procede in maniera autonoma senza coordinamento con gli altri. Si amministra, ormai, senza un programma, ma con un canovaccio improvvisato giorno per giorno. Tutto questo sempre con solo voto di maggioranza. Almeno per ora.