Nola, revocato l’incarico al dirigente Giovanni Fusco. “Presa d’atto” dell’ inefficacia originaria del contratto a seguito di una sentenza del Tar
Nola – Ancora una “tegola” sulle già esigue forze del personale del Comune di Nola. Il Segretario generale dell’ente bruniano, Enza Fontana, con una recente determina ha formalizzato la presa d’atto dell’originaria inefficacia del contratto, affetto da nullità, della nomina dirigenziale del dottor Giovanni Fusco, dando seguito alla conseguente revoca. Quest’ultimo era giunto, nel 2016, al Palazzo di città, a seguito di procedura di mobilità avviata dallo stesso Comune di Nola, proveniente dal Consorzio Unico di Bacino, per ricoprire l’incarico – a tempo indeterminato – di dirigente del settore Programmazione finanziaria – tributi.
L’atto di revoca – che rappresenta un vero e proprio “colpo di scena” – è solo l’ultimo passo di un percorso che parte dal ricorso proposto nel 2018 dall’associazione Applet, finalizzato a stabilire con certezza se il dottor Giovanni Fusco avesse “ mai partecipato ad un vero e proprio concorso pubblico, acquisendo lo status di dirigente pubblico”.
La svolta arriva con l’ordinanza del Tar Campania del 27 maggio 2020, emessa contro il Consorzio Unico di Bacino delle province di Napoli e Caserta in liquidazione, e disposto nei confronti del Comune d Nola e dello Fusco, la nomina commissario ad acta per provvedere agli adempimenti indicati nella sentenza del Tar del 27 agosto 2019.Un provvedimento nel quale si sottolinea come non sia mai stata ritrovata traccia di procedura concorsuale con la quale si evinca la qualifica dirigenziale di Fusco all’interno del Consorzio di Unico di Bacino. La produzione documentale prodotta dal dirigente è stata ritenuta non sufficiente a chiarire, in maniera inequivocabile, la sua posizione. All’epoca dell’assunzione, il Comune di Nola era ignaro dei fatti emersi all’indomani del ricorso, avendo avviato nel 2015 la procedura di mobilità, come previsto dalla legge, per la copertura del profilo messo al bando, facendo riferimento agli elenchi formati dalla Regione Campania, in cui lo stesso Fusco era inserito.
“Alla luce di tali considerazioni – conclude il Segretario generale, Enza Fontana – si ritiene che la fattispecie in esame debba essere qualificata non come atto di recesso di lavoro( e quindi come licenziamento), bensì quale atto con cui l’amministrazione ha fatto valere l’assenza di un vincolo contrattuale o, in altri termini, come presa d’atto della originaria inefficacia del contratto”.
Vedremo quali sviluppi ulteriori riserverà la vicenda. Nel frattempo il caso non fa altro che indebolire il già fragile sistema del personale in servizio al Comune di Nola il cui numero è già di gran lunga al di sotto del fabbisogno con evidenti disagi e rallentamenti nell’erogazione dei servizi. L’amministrazione ora sta verificando a chi affidare le importanti deleghe che erano in capo a Fusco.