Circumvesuviana, condizioni aziendali: la protesta dei sindacati
Gli articoli sui giornali di questi giorni, aventi come oggetto la situazione inCircumvesuviana, urgono una serie di considerazioni e precisazioni, che ilSindacato Or.S.A. ritiene necessarie per meglio chiarire la reale situazione.Le condizioni climatiche ed aziendali mal si accordano con le parole di questiarticoli, creando tensioni e stress tra i lavoratori.Cominciamo le nostre considerazioni dal materiale rotabile, infatti su unaflotta di 118 elettrotreni di vecchio tipo (FE220 e T21), 53 hanno un impiantodi condizionamento che è obsoleto, rumoroso e, nella migliore delle ipotesinon funzionante, non solo, perché è addirittura dal 2008 che non vieneeffettuata la “sanificazione” dell’impianto e non vengono sostituiti i filtri,nonostante gl’impegni presi coi verbali firmati in azienda, presente anche ifunzionari dell’ASL NA 1, fin dalla fine degli anni ’90, a seguito di questiverbali, la Regione Campania si attivò e, coi “fondi di rotazione” fu finanziataun’operazione che doveva essere la soluzione di questo problema, realizzandoun nuovo impianto a “pompa di calore”, però solo su 65 Elettrotreni.Attualmente di questi 65 Elettrotreni ne sono in circolazione solo 8, perché glialtri 57 sono fermi per tutta una serie di “motivi tecnici”, dei tanto decantati24 Metrostar, solo 7 sono in servizio, gli altri pure sono fermi per gli stessimotivi, ne consegue che sui circa 58 ETR in circolazione (a fasi alterne perchél’uso continuo ne determina un maggior percentuale di guasti), solo 15 hannoun impianto di climatizzazione della cabina funzionante.Le altre “anomalie” che ogni elettrotreno ha, quotidianamente, si sommano aidisagi causati dalla scarsa climatizzazione e, contribuiscono a rendere illavoro del personale treni, ancora più stressante e pesante dal punto di vistapsicofisico.Solo senso di responsabilità e di attaccamento alla Circumvesuviana deilavoratori, consolidatosi in 25 e più anni di servizio, sempre onorato, ci fannosuperare queste difficoltà, sobbarcandoci del disagio, per aiutare l’azienda inquesti difficili momenti, ma questa disponibilità non dev’essere confusa conuna totale acquiescenza a quelli che sono i desideri di alcuni dirigentidell’Ente Volturno, che, volendo mascherare le loro pecche ed inadempienzenelle passate gestioni in altre aziende di trasporto, la loro nomina sotto altraamministrazione regionale, cercano di “ricrearsi una verginità” politica eOr.S.A.Settore Ferrovie – Compartimento Circumvesuviana – NAPOLItel + fax sede aziendale 081.772.2565 – tel + fax Coord. 0823796771 / RLS 081.012.66492dirigenziale, provando a far quadrare i conti dell’azienda, non eliminandosprechi, diseconomie, dirigenze inutili o duplicate, esternalizzazione dilavorazioni che potrebbero esser fatte a minor costo e con maggiore qualitàdai dipendenti in organico, ma soltanto facendone gravare il peso suilavoratori, in particolar modo su quelli direttamente legati all’esercizioferroviario, con aumenti spinti di produttività e mobilità interna forzata.Giova ricordare che in Circumvesuviana dal settembre scorso i nostri stipendihanno avuto un taglio pesante, aggravato anche da aumenti di produttività eduna riduzione di circa il 15% dell’organico aziendale, richiesti per poter“raddrizzare” i conti della holding, adesso ci vien riproposto ancora unulteriore aumento di produttività, mentre per la sterminata platea di funzionaridi alto profilo e per i dirigenti nulla vien fatto, nonostante i proclamistrombazzati su tutti gli organi di stampa.Aspettiamo poi, addirittura dal 26 aprile scorso, che l’assessore ai trasporti, ilsen. Vetrella, dia seguito alle parole del suo comunicato stampa, in cui sidiceva compiaciuto che il sindacato OrSA avesse accolto il suo invito ariprendere le corse sulla tratta Napoli-S.Giorgio, e che si sarebbe prodigato adaprire un tavolo tra le parti per trovare le soluzioni ai problemi che avevanodeterminato il blocco delle corse, a queste parole, sono seguiti solo annunci eproclami in cui l’assessore si è vantato di aver aumentato il numero dellecorse, ma i problemi dei lavoratori sono rimasti tali e, anzi sono aumentati,con stipendi pagati in ritardo e pressanti voci su riduzione degli organici delpersonale treno, con mobilità interna forzata per coloro che risultassero inesubero. Tutte queste situazioni sopra esposte, oltre ad aumentare un clima diforte tensione sociale, certamente non favoriscono un percorso negoziale, inspecial modo se la controparte è arroccata duramente su posizioni inaccettabilidai lavoratori e dal sindacato che li rappresenta.