Nola, i “Furbetti del cartellino”. C’è la sentenza: 15 condanne, 12 prosciolti per fatto di lieve entità, 12 assoluzioni
Nola – 15 condannati con pene che vanno da un minimo di 1 anno e 2 mesi ad un massimo 2 anni di reclusione. 12 prosciolti per fatto di lieve entità. 12 assoluzioni perché il fatto non sussiste. Sono questi i numeri della sentenza di primo grado relativa al processo ai cosiddetti “Furbetti del cartellino”, pronunciata l’ altro giorno dal giudice monocratico del Tribunale di Nola, Mariangela Luzzi.
L’ inchiesta, risalente al 2017, fu condotta dalla Procura della Repubblica di Nola a seguito di un esposto anonimo. Oggetto della stessa, lo straordinario elettorale relativo alle elezioni che si svolsero nella primavera del 2014.
L’ attività di indagine ebbe come obiettivo quello di accertare la regolarità o meno della condotta dei dipendenti del Comune di Nola. In pratica, se gli stessi lavorassero effettivamente oppure si facessero smarcare il cartellino da altri, nonostante fossero assenti.
LE INDAGINI E I CAPI DI IMPUTAZIONE
Sugli originari 63 imputati, poi ridotti a 39, dopo l’ udienza preliminare, pendevano diversi capi d’ accusa, in particolare truffa e falsa attestazione della presenza in servizio, ai sensi della legge 165 del 2001 (cd legge Brunetta). Le indagini si svolsero attraverso l’ utilizzo di videocamere posizionate nei varchi di accesso alla casa comunale e sull’ apparecchio “smarcatempo”, all’ interno dell’ingresso del municipio. Immagini che hanno costituito un elemento fondamentale per la colpevolezza dei soggetti condannati, ma anche per sollevare da responsabilità quanti poi hanno chiarito la propria posizione.
LA LINEA DIFENSIVA
Il collegio difensivo composto tra gli altri dagli avvocati Giancarlo Biancardi, Vittorio Corciano, Paola Guarino, Giuseppina Marotta, Paola Caruso, Pasquale Mazzeo, Giuseppe Guida, ha sottolineato nel dibattimento, con prove testimoniali e documentali, che i dipendenti, quandanche vi siano state irregolarità nella procedura di smarcamento, erano comunque in servizio.
Nell’immediato l’ allora amministrazione comunale adottò diversi provvedimenti disciplinari. La sentenza ha assolto 12 imputati perché il fatto non sussiste.
Il giudice si è riservato di depositare le motivazioni entro 90 giorni. Solo quando le stesse saranno note si comprenderà quali sono stati i criteri adottati dalla sentenza e se ci saranno appelli da parte dei condannati (tutti con pena sospesa) o del pubblico ministero