Anche la Contea Nolana contro Don Aniello Manganiello
Premesso che, siamo vicini e grandi estimatori della lotta che don Aniello conduce contro la criminalità, sia per coraggio sia come missione evangelica. Ci permettiamo di dissentire però dalle ultime Sue esternazioni contro la Festa dei Gigli di Nola. Manifestazione questa, nata e protrattasi nel tempo per una figura carismatica come Ponzio Meropio Anicio Paolino, da prima console romano poi Vescovo e Santo della Chiesa Cattolica, amico di Sant’Agostino e Sant’Ambrogio, e che ha saputo infondere nei fedeli valori universali come la fede e la carità cristiana fin dal IV° sec. d. C. Il popolo nolano, per onorare tale gigante della Chiesa, nel tempo si è inventato queste poderose macchine da festa che ogni anno porta in giro per la città per ricordare il Natale di questo Santo prodigioso. Detto ciò, la festa negli anni si è sempre adeguata ai tempi correnti, ma a Nola in particolare, i rituali, i simboli, il percorso processionale sono rimasti immutati. La Festività, visto anche l’immenso coinvolgimento di popolazione e uomini legati alle maestranze, si è diffusa e continua a spandersi a macchia d’olio soprattutto in questi ultimi periodi, in tutta l’area del napoletano, è arrivata anche in quelle cittadine e paesi con una forte conurbazione dove pullula e prolifera un sottobosco malavitoso, che inevitabilmente ha messo le mani su feste e “pellegrinaggi sospetti” per usare un termine caro a Lei Don Aniello, e qui si dovrebbe aggiungere anche i pellegrinaggi di Madonna Dell’Arco ecc. ecc. Se ciò è avvenuto in altre realtà non è detto che sia avvenuto anche a Nola, questo perché, grazie a Dio, a Nola c’è una realtà ben diversa, c’è in primis una Chiesa attenta e vigile, secondo c’è una società civile che nonostante tutto sorveglia e denuncia casi di palese violazione delle regole. Il voler colpire Nola quale madre putativa della monumentale festa è stato da parte Sua, ci consenta, una clamorosa svista, probabilmente Lei non ha avuto modo di assistere alla tradizionale Festa dei Gigli a Nola, e non conosce i rituali, i simboli le processioni e le manifestazioni collaterali che compongono la Nostra Festa Eterna. Pertanto la invitiamo a venire a Nola e soggiornare nei giorni della festa, e si accorgerà che Nola non è come quei comuni dell’interland napoletano agglomerati di case senza storia. La colpa di tutto ciò semmai va addebitata ai Prefetti, ai sindaci, ed a tutte quelle autorità che sarebbero dovute intervenire contro il pullulare di tali manifestazioni abusive senza senso e senza passato storico, con il solo scopo di favorire gruppi, personaggi o clan malavitosi, le cronache degli ultimi anni ne sono piene. Ci permetta in ultimo, una piccola nota polemica, qualche settimana fa proprio nel suo paese d’origine Camposano il sindaco di questo paese ha permesso di far ballare un giglio nonostante la supplica del sindaco di Nola a non permettere tale manifestazione, non ci risulta che lei si sia indignato. A Nola la città da lei definita “camorrista” o presunta tale, non solo si è dissociata ed indignata, ma lo ha dimostrato attraverso appunto quelle associazioni appartenenti alla società civile con un pubblico manifesto richiamando le autorità civili e religiose a vigilare. Dunque non è contro Nola che deve rivolgere i Suoi strali, ma verso quelle autorità che hanno il potere per agire ed intervenire e non lo fanno come: Prefetti, Sindaci, Polizia ed in molti casi anche parroci miopi sordi e muti, e quanti altri hanno la possibilità ed il dovere di intervenire.