Nola, raid vandalico al Convento di Sant’Angelo in Palco: epilogo di una storia di abbandono e di incuria. Il rammarico dell’associazione la “Tenda dell’incontro”
Nola – Raid vandalico al Convento di Sant’Angelo in Palco. Ignoti si sono introdotti all’interno dello straordinario complesso voluto dal Conte Raimondo Orsini nel 1430 e divelto parte del pavimento, asportato maioliche e addirittura una fontana del ‘600. Sul caso indagano i Carabinieri. La notizia ha lasciato tutti sgomenti visto che il convento è un patrimonio dall’estimabile valore.
Quanto accaduto è però anche frutto dell’incuria che da anni caratterizza il bene, lasciato nell’assoluto abbandono. Lo scorso anno a provare ad animare la struttura, assicurando un minimo di decoro sono stati i soci dell’associazione “La Tenda dell’incontro”. Poi i responsabili dei Frati minori hanno ritenuto opportuno non proseguire il rapporto con l’ associazione, revocandone la disponibilità dell’ accesso.
Un atto inspiegabile, visto che ad alcune iniziative a sostegno del convento hanno visto il coinvolgimento dell’intera comunità.
“Non possiamo che esprimere profondo rammarico – afferma Lucia Casaburro, presidente dell’associazione la “Tenda dell’incontro” – al pensiero del grande fermento che c’era lo scorso anno, quando attraverso la vendita di panettoni abbiamo raccolto circa 8000 euro, tutti utilizzati per il ripristino della struttura. Un’attività che ha coinvolto l’intera comunità con associazioni e imprenditori pronti a dare una mano per sostenere un programma di iniziative finalizzato al restauro degli affreschi e di altre parti del convento. Purtroppo, tutto questo grande dinamismo si è scontrato contro il muro di gomma dei Frati minori che alla fine non hanno voluto sottoscrivere il protocollo d’ intesa ed hanno interrotto questo sogno, facendo cadere tutto nell’abbandono”
Dopo questa breve parentesi felice, il tutto è tornato “sotto chiave” per mesi fino alla scoperta dell’atto vandalico. Ad oggi ancora non è ben chiaro quale futuro i Frati Minori (proprietari del bene) abbiano in mente per il convento che custodisce anche un’ eccezionale biblioteca delle cui condizioni non si ha alcuna notizia.
Quello che si evidenzia è solo un’ incomprensibile mancanza di programmazione, di dialogo con il territorio, e di una gelosa e inadeguata segregazione della bellezza del sito che produce solo il decadimento costante e inesorabile del complesso .