Nola – L’attuale gruppo misto potrebbe divenire a breve una nuova forza con la quale gli equilibri della maggioranza dovranno misurarsi. I tre componenti sono stati tutti eletti nelle liste che sostenevano il sindaco Gaetano Minieri.
Il primo ad approdarvi è stato il consigliere Rino Barone, eletto con Uniti per Nola, che in questa prima parte di amministrazione ha ricoperto anche il ruolo di presidente del Consiglio comunale. All’indomani del varo del rimpasto della giunta, Barone non solo ha lasciato il suo gruppo di appartenenza, ma ha anche dichiarato di porsi in antitesi con questa amministrazione, di fatto, allineandosi l’opposizione.
Il “passaggio del Rubicone” è avvenuto, dopo lo “strappo” con il sindaco Minieri a seguito di forti dissapori circa la composizione della giunta, ed annunciato con una durissima “filippica” in un infuocato Consiglio comunale di qualche mese fa.
Salvatore Notaro, attuale presidente del Consiglio, è stato eletto anch’ egli tra le fila di Uniti per Nola. Ad un certo momento ha annunciato il suo passaggio all’altro gruppo consiliare di maggioranza, “Più Nola”. Una scelta motivata da divergenze politiche. A settembre, l’ulteriore passo al gruppo misto, insieme al collega Alberto Verani, quest’ultimo entrato in Consiglio comunale proprio sotto le insegne di Più Nola.
Ma il duo Verani – Notaro, al contrario di Barone, ha ribadito più volte il patto di lealtà con il sindaco e la maggioranza, evidenziando come il passaggio sia da leggere sulla base di un “ percorso a livello territoriale, metropolitano e regionale che intendiamo portare avanti in maniera determinante e coinvolgente”.
Cosa lega, però, tutti e tre componenti del gruppo misto?
Un denominatore comune c’è: tutti hanno votato alle Regionali l’attuale consigliere regionale Mocerino. Una matrice che fa pensare alla possibilità di costituire una formazione autonoma che potrebbe finanche chiedere un posto in giunta. Al momento sono solo voci che però diventano sempre più insistenti, così come di una possibile new entry nel gruppo da parte di un autorevole esponente dell’opposizione. Ma anche in questo caso si tratta di indiscrezioni.
L’orientamento dell’ amministrazione su questo possibile scenario, di cui si parla sottovoce, è quello di non aprire a soggetti che non hanno votato il bilancio e di non rivedere, per ora, gli assetti dell’esecutivo raggiunti, tra l’altro, dopo circa un anno di estenuanti trattative e mediazioni. Ma la sensazione è che la storia non finirà qui.