Nola, ancora un raid al cimitero. Si pensa ad un sistema di videosorveglianza
Nola – Ancora un raid al cimitero di Nola. I soliti ignoti si sono introdotti, l’altra notte, all’interno dello stesso profanando tombe e cappelle. Lo scenario a cui i visitatori si sono dovuti confrontare l’indomani è stato sconvolgente.
Attraversare alcuni viali è sembrato come seguire le tracce di un “urgano” che ha appena travolto tutto quanto si sia trovato di fronte. Un uragano scatenato da persone totalmente disumanizzate che pur di ricavare qualche utilità economica non si fanno scrupoli di violare il ricordo più intimo legato a chi non c’è più.
Diverse le cappelle coinvolte in questo ennesimo atto di vandalismo. In una è stata divelta anche una porta di ottone. Asportati i supporti dei portafiori in ottone, e ogni altro possibile oggetto di valore che gli ignoti si sono trovato a tiro.
L’ episodio ha profondamente scosso e turbato i parenti dei defunti. Il danno, infatti, non è solo di carattere materiale, ma soprattutto morale. “Non lasciano stare nemmeno i morti. Siamo completamente abbandonati”. È il grido di quanti, al consueto vista settimanale ai propri cari, si sono trovati davanti ad un’ amara sorpresa.
Purtroppo non è la prima volta che accadono questo tipo di episodi che ripropongono il tema della sicurezza e delle condizioni generali del cimitero.
Molti cittadini, infatti, si lamentano dello stato di abbandono in cui versa la struttura in cui manca di qualsiasi tipo di sorveglianza. Le ampie dimensioni e la scarsa illuminazione la rendono facilmente permeabile ad ogni tipo di intrusione. Ignoti possono introdursi indisturbati e nel buio della notte operare per ore senza essere notati. “Abbiamo invocato un maggiore controllo, ma siamo sempre punto e da capo”.
A gennaio il furto della statua in bronzo di Angelabella
A fare particolare scalpore, all’inizio di quest’anno, è stato il furto della statua in bronzo di Angelabella Sallusto ( https://www.agronolanonews.it/furto-shock-al-cimitero-di-nola-rubata-la-statua-in-bronzo-di-angelabella-sallusto/), figlia del professore Gennaro Sallusto, morta nel 1950 a 18 anni. La statua, realizzata in bronzo da suo padre, era posizionata all’angolo del viale principale del cimitero fin dagli anni ’60. Nel tempo era diventata un simbolo per intere generazioni. Una vicenda che pur nel suo clamore non ha arrestato la serie di altri raid successivi, fino ad arrivare a quello dell’altra notte.
Si pensa ad un progetto di videosorveglianza
Sulla questione interviene l’assessore ai lavori pubblici con delega all’edilizia cimiteriale, Angelo Siano. “Siamo di fronte ad una forma di barbaria che non ha paragoni – afferma Siano – . Siamo ben consapevoli dell’emergenza creatasi e della necessità di intervenire seppur tenendo conto dei fondi necessari per adottare misure che possano avere una certa efficacia. Nella rinegoziazione dei mutui con la Cassa depositi e prestiti che abbiamo svolto nel 2018 sono state prodotte delle economie, incanalate per un intervento di manutenzione straordinaria della parte vecchia del cimitero, pari a circa 900 mila euro. In tale contesto prevederemo anche la realizzazione di un sistema di videosorveglianza affinché possa fungere da deterrente, ma anche di aiuto per l’individuazione degli autori di questi atti così vergognosi.”.