“La mossa del Cavallo”: il libro in cui Matteo Renzi si racconta. “Un anno fa una mossa che stiamo pagando in termini di sondaggi, ma che ha tenuto l’Italia agganciata all’Europa”
Avella (Av) “Abbiamo bisogno di maestri, di punti di riferimento: questo è un tema molto importante in un tempo nel quale gli influencer hanno preso il posto degli statisti”. E’ questa una delle affermazioni chiave del senatore Matteo Renzi, ex premier, che nei giorni scorsi, nella suggestiva cornice dell’anfiteatro romano di Avella ha presentato il suo libro “La mossa del cavallo”.
Un lavoro letterario, quello del leader di Italia Viva, che continua a promuovere in giro per l’Italia, rappresentando l’occasione per incontrare persone con le quali confrontarsi sulla propria idea di Paese e di come uscire da questa fase storica di profonda crisi.
Emblematica è la scelta della copertina che rappresenta Enea che fugge da Troia, ormai divorata dalle fiamme, caricandosi sulle spalle il vecchio padre Anchise. Un’ immagine potente che evidenzia come l’eroe sia profondamente convinto di portare con sè quanti rappresentano i valori del passato, anche se questo significa rendere la fuga più difficile. Accanto a tutto questo, sullo sfondo, un bambino, Ascanio, il figlio di Enea. Una figura chiave per l’autore, perché rappresenta chi pagherà il conto di questa nuova crisi scatenata dall’emergenza Covid: i nostri giovani. “Abbiamo messo sul piatto già cento miliardi di debito”. Ha sottolineato, come un monito, l’ex premier.
Il pensiero poi è corso ad un anno fa, quando la sua “mossa” fermò il tentativo di scalata di Salvini che dal “Papete” invocava poteri assoluti attraverso l’indizione di nuove elezioni che dovevano passare attraverso la sfiducia al presidente Giuseppe Conte. “ A me rosica – afferma Renzi – aver fatto un governo con il Movimento Cinque Stelle. Ma penso che il rischio che correvamo quando Salvini evocava i pieni poteri e chiedeva di fatto al Paese di andare su una deriva anti – europeista. Penso che il rischio in questo caso fosse enorme. Un anno fa abbiamo fatto una cosa che non ha pagato sui social costataci tanto e che ci fa male ancora oggi, perché siamo con una forza politica con quale condividiamo poco. Quella mossa, però, ha consentito all’Italia di rimanere in Europa. E quelli che ci dicevano ‘tranquilli li batteremo alle urne’, dovrebbero ricordarsi come sono andate nell’ottobre del 2019 le elezioni in Umbria: ci avrebbero asfaltati”.
Sul Partito Democratico, Renzi chiosa “Ha perso la sua anima riformista, perciò ce ne siamo andati. Italia Viva nasce per dare una mano: è un contenitore frizzante e vedrete che in Campania saremo determinati.”
Ai giovani, l’ex premier lancia un messaggio di speranza ed un invito a non demordere. “Io stesso sono l’esempio di come nella vita si possa perdere tante volte, ma può anche accadere che a 39 anni ti puoi ritrovare premier”