Turismo nel nolano: quasi tutti i siti di interesse sono chiusi o difficilmente fruibili
Nola – Da anni si parla dell’ area nolana come possibile attrattore turistico della Regione. Una vocazione da sempre intrinseca a questo territorio ma che concretamente non si è mai sviluppata in maniera significativa. Più volte si sono convocati tavoli e promossi incontri, ma al momento nessun sistema realmente funzionale è stato mai realizzato.
Da tempo, ad esempio, si parla di un cartellone unico degli eventi del territorio, in particolare quelli legati al folclore come la Festa dei Gigli, il Carnevale di Saviano, il Carnevale di Palma Campania, al fine di creare un’ azione unica di promozione da spalmare su più mesi dell’ anno. Ma anche questo progetto, al di là di qualche timida iniziativa, è rimasto tutto nel cassetto.
Tutto quanto c’è oggi è quasi totalmente affidato all’ iniziativa delle associazioni di volontariato. Anche l’azione dell’Agenzia di Sviluppo, in questo settore, ha inciso poco. Con il passar degli anni, l’ incuria, l’ abbandono, e la poca valorizzazione dei siti di maggior pregio stanno riducendo drasticamente l’ offerta turistica – culturale.
È il caso, ad esempio, dell’ anfiteatro romano (che attualmente è ancora uno scavo) a Nola che da tempo è chiuso,anche dopo aver superato i problemi legati ad una falda acquifera.
Il sito del villaggio preistorico di località Croce del Papa, sul quale è stato realizzato un parco didattico della preistoria, è chiuso da oltre tre anni ed è ormai divorato dalla vegetazione spontanea.
Stesso discorso per il Castello di Cicala da anni chiuso al pubblico, in assenza di un programma di valorizzazione anche dello stesso borgo, rivitalizzato solo dall’ intraprendenza di qualche associazione.
Anche sulle straordinarie basiliche paleocristiane di Cimitile manca un vero progetto di promozione e tutto è lasciato ad una serie di eventi estemporanei.
Inoltre a mancare è tutta una serie di servizi, come itinerari pre stabiliti e debitamente pubblicizzati, punti informativi, ed un sistema di mobilità che colleghi i siti di maggiore interesse.
L’attuale situazione, resa ancor più difficile dall’ emergenza sanitaria, non consente una crescita dei flussi turistici così come ci si auspica. Al momento, infatti, gli stessi restano ancora piuttosto risibili o legati a circostanze particolari. Tutto questo nonostante il grande potenziale.
“Il vero problema oggi – afferma Michele Napolitano dell’associazione Meridies – è migliorare la qualità dell’accoglienza. L’ ente pubblico dovrebbe impegnarsi a garantire, in accordo con i proprietari dei siti di interesse, l’apertura e la manutenzione degli stessi. Solo in questo modo le associazioni che da anni operano nel settore possono garantire un’ attività maggiormente continua e non legata solo a situazioni estemporanee o eventi. Del resto anche per le guide turistiche di professione, in una situazione di questo tipo, è difficile operare se sono pochi i siti da visitare”.
Anche per il presidente della Pro – Loco di Nola, Giuseppe Bianco, il problema è la poca fruibilità dei siti. “ Basterebbe intercettare già il flusso delle persone che dal lunedì al venerdì sostano per lavoro nei nostri alberghi cittadini. Le difficoltà legate alla fruibilità dei nostri siti e la mancanza anche di un servizio di trasporti rappresentano al momento l’ostacolo maggiore al potenziamento dei flussi turistici. Su questo occorrerà lavorare ancora tanto”