Nola, l’assessore Berenice Candela presenta una memoria sull’eccezione di incompatibilità avanzata dal consigliere Rino Barone

Nola – “Non esiste nessuna causa di incompatibilità o inopportunità rispetto all’incarico di assessore alle Politiche sociali affidatomi dal sindaco”. L’ assessore Berenice Candela, con una memoria indirizzata al sindaco e al segretario generale argomenta le controdeduzioni rispetto ai dubbi e le eccezioni, sollevati nelle scorse settimane dal consigliere comunale, Rino Barone, circa la assessore con delega alle Politiche sociali.

Nel corso dell’ultimo consiglio comunale che ha approvato il bilancio stabilmente riequilibrato, Barone, ha paventato, infatti, un possibile conflitto di interesse, motivato dalla circostanza che il neo componente della giunta Minieri, operi nell’ambito del terzo settore attraverso la gestione di strutture residenziali. Il consigliere, che tra l’altro proprio nella richiamata seduta di Consiglio ha lasciato il gruppo consiliare di maggioranza, Uniti per Nola, per iscriversi al Gruppo misto a causa di un contrasto con il sindaco, ha protocollato, nei giorni scorsi, anche una richiesta di parere all’Anac al fine di evidenziare la sussistenza o meno dell’ incompatibilità.

Si premette – si legge nella memoria dell’assessore Berenice –  sin d’ora che, l’Istituto Padre Girolamo Maria Russo s.r.l., struttura accreditata presso il settore N23 dell’Ente Comunale Area Nolana, sito in Saviano, alla via Alberolungo, 34 – persona giuridica di diritto privato – è legalmente rappresentata in via esclusiva dalla madre della scrivente, Arianna Amalia; altresì, che la struttura non è regolata o finanziata dall’Ente Comunale”.

L’assessore inoltre precisa l’inesistenza da parte sua di qualunque tipo di partecipazione alla gestione della struttura in questione. “La scrivente dichiara – si legge ancora nella memoria – l’inesistenza di titolarità di partecipazioni azionarie o di altri interessi finanziari che possano porsi in conflitto di interessi con la funzione pubblica svolta; nonché, la totale esclusione di interferenze o interessenze rispetto all’attività esercitata dalla propria genitrice”.

Inoltre viene altresì ribadito come l’Ente comunale “Non dispone di alcune partecipazione al capitale dell’istituto per anziani, né eroga in via continuativa limitandosi – in rari ed isolati casi – ad integrare le rette di ricovero, come prescrive l’art. 6 della legge n. 328/2000, per i soggetti meno abbienti”.

L’assessore Berenice ricorda poi come le cause di incompatibilità e di inconferibilità rappresentino fattispecie tipizzate e previste esclusivamente dalla legge.

In merito poi alla questione di opportunità in relazione all’incarico assegnato, l’assessore conclude nella memoria come “l’attività decennale dei propri genitori, operanti nel Terzo Settore per il tramite di Residenze assistenziali per anziani, ha ingenerato nella scrivente particolare dedizione, sensibilità ed interesse alla cura ed al sostegno delle suindicate fasce deboli”.

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