“Giornate FAI all’aperto 2020: torna l’appuntamento con la cultura presso le Basiliche Paleocristiane di Cimitile. Le attività FAI ripartono anche per l’Agro Nolano nel weekend del 27 e 28 giugno
Cimitile – Dopo mesi rinchiusi tra le mura domestiche, a causa del lockdown, finalmente una “boccata” di storia e cultura: le giornate FAI tornano con un’edizione speciale per permettere di godere in sicurezza dello straordinario patrimonio d’arte e natura del nostro Paese.
Il gruppo Fai di Nola cura l’apertura, nelle due giornate di sabato 27 e domenica 28 giugno, del Complesso Basilicale Paleocristiano di Cimitile, costituito da varie strutture di culto dedicate ai santi Felice, Stefano, Tommaso, Calionio, Giovanni, ai Martiri e alla Madonna degli Angeli.
Gli edifici più antichi risalgono al IV secolo, ma il periodo di massimo splendore va dalla fine del IV secolo all’inizio del V, allorché il nobile Ponzio Anicio Meropio Paolino (San Paolino) vi si ritirò come monaco e arricchì – con una vera e propria fioritura di basiliche e costruzioni assistenziali – il sito cimitilese, attirando un numero considerevole di pellegrini.
Al pubblico, guidato dai “ragazzi Cicerone”, sarà possibile esplorare l’antica necropoli, tra chiese, cripte e cappelle ornate da splendide colonne, mosaici e affreschi raffiguranti la lunga storia del cristianesimo. Le visite sono prenotabili sul sito ufficiale www. giornatefai.it e si svolgeranno in piena sicurezza, rispettando tutte le prescrizioni previste dalla legge, e secondo precisi turni orari.
Anche dopo mesi di lockdown, la missione del FAI rimane sempre la stessa: promuovere la riscoperta delle immense bellezze della nostra terra, offrendo l’imperdibile occasione di trascorrere delle meravigliose giornate all’insegna della storia e della cultura.
L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla fattiva collaborazione del Sindaco di Cimitile, Nunzio Provvisiero, dell’ingegnere, Giovanna Angelillo, assessore alla Cultura, e dell’ architetto Michele Papa, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Cimitile.”
di Martina Catanese