Impasse “Ordine degli avvocati”: “Ordine dinamico” chiede di uscire dalla paralisi
Nola – “E’ necessario fare chiarezza – è ciò che sostengono i Consiglieri dell’Ordine degli Avvocati di Nola del gruppo “Ordine Dinamico”, avvocati Raffaele Curcio, Lucio Barbato e Caterina Miranda – sulle ragioni che hanno portato alla paralisi totale delle attività consiliari ed alla mancanza di qualsiasi iniziativa volta ad attenuare le difficoltà dell’Avvocatura Nolana per i problemi cronici che la attanagliano ormai da tempo.
Nello scorso mese di Luglio ben 13 Consiglieri su 21 sfiduciarono il Presidente del COA, avv. Visone; tale iniziativa è diventata oggetto di una controversia giudiziaria che si è conclusa – lo scorso mese di marzo – con la pronuncia del TAR Campania che ha statuito la “surrogabilità” del Presidente, privo della “fiducia” della maggioranza consiliare.
I suindicati Consiglieri, nonostante la pendenza della “lite” (e nonostante la richiesta, respinta, di commissariamento del COA avanzata sempre dal Presidente Visone ), pur nella paradossale situazione creatasi di un “Presidente senza maggioranza” hanno ritenuto (e ritengono tutt’ora) che, ferma la doverosa necessità di sostituire lo sfiduciato Presidente, la querelle giudiziaria non poteva e non doveva condizionare i lavori del COA; anzi, dovevano essere poste in essere tutte le necessarie attività, prima fra tutte, la registrazione della Fondazione Bruniana.
Nulla è stato fatto; al contrario, è stata “paralizzata ” anche la Scuola Bruniana che tanto lustro aveva dato al Foro Nolano.
Ad onor del vero, i Consiglieri di Ordine Dinamico, già nel maggio 2019 (prima, cioè, che esplodesse la crisi “politica”) avevano avanzato proposte volte a “migliorare” la qualità delle condizioni di operatività degli iscritti e la funzionalità del COA: il documento, debitamente protocollato, divenne, nel corso di una seduta consiliare, letteralmente “carta straccia”, come tristemente noto.
Ugualmente noto il grave inadempimento che il COA stava (e sta) perpetuando nei confronti del dipendente della Fondazione: ancora oggi, in seguito alla querelle insorta tra il Presidente senza maggioranza e il nominando Presidente, il dipendente, incolpevole, non percepisce lo stipendio dal mese di Aprile 2019, nonostante le varie proposte di delibera avanzate che non hanno ottenuto il numero di voti necessari per l’approvazione; con il triste risultato che il dipendente continua ad essere mortificato dall’Organo di rappresentanza di coloro che, per legge e per vocazione, sono chiamati a tutelare i diritti di tutti.
di comunicato stampa