Da Napoli un rimedio concreto contro il Coronavirus, al di là delle tesi “negazioniste”. La testimonianza del dott. Criscuolo (Roche)
Napoli – Dalla Campania un chiaro spiraglio contro il Covid 19. Sono sempre più incoraggianti, infatti, i test di questi giorni, relativi alla somministrazione del Tocilizumab, farmaco anti-reumatoide della Roche, su pazienti affetti da Covid 19. La sperimentazione, cominciata in Cina è stata inaugurata a Napoli al Pascale, sotto la guida del professor Paolo Ascierto, con esiti positivi.
Intanto l’Istituzione superiore della Sanità già parla di una speranza concreta, mentre l’Agenzia italiana del farmaco ha dato, di recente, l’ok per il protocollo nazionale. La notizia ha fatto già il giro del mondo perché rappresenta una reale via d’uscita, almeno per i casi più critici di Coronavirus.
Testimone di questa vicenda è anche il dottor Antonio Criscuolo, originario di Agerola, ma da anni residente a Nola, informatore medico della Roche, casa farmaceutica che produce il Tocilizumab.
“Il professore Paolo Ascierno del Pascale di Napoli che conosco per la mia attività di informatore medico ha avuto l’intuizione di partire dalla riduzione dei livelli di Interleuchina 6 che è una molecola proteica prodotta dal nostro sistema immunitario quando è attaccato dal virus. La sua produzione in eccesso, come accade nei casi più gravi di Covid 19, può provocare un’ infiammazione molto seria ai polmoni. Il professor Ascierno ha pensato bene di utilizzare il Tocilizumab che è un immune soppressore che riduce proprio i livelli di questa Interleuchina 6, e di conseguenae le complicanze connesse. Al momento – continua Criscuolo – non abbiamo un farmaco contro il Covid 19, ma un rimedio contro le complicazioni. E questo è già un passo molto importante”.
Come spiegato dallo stesso professor Ascierto, il Tocilizumab, anche a seguito delle positive sperimentazioni, rappresenta un’ ottima soluzione per quei pazienti che presentano una forma seria del virus. In questo caso, la somministrazione potrebbe essere praticata, come è già stato fatto, su quei pazienti, già in una condizione difficile, prima di giungere alla estrema ratio della terapia intensiva. I risultati, come detto, sono stati, in tal senso, molto positivi, consentendo, di fatto, anche un recupero di posti letto in rianimazione.
Criscuolo ricorda come Tocilizumab sia stato già usato nella precedente emergenza della Sars, anche in quella circostanze con esiti più che confortanti. La Roche ha dato piena disponibilità per l’utilizzo, gratuito, del farmaco per questa fase di sperimentazione, sebbene fuori indicazione. Come sempre le cose non accadono per caso. La collaborazione tra il Pascale e i ricercatori cinesi prosegue, infatti, già da tempo. Lo scorso anno, infatti, 400 oncologi cinesi sono stati presso la struttura napoletana per formarsi. Uno scambio di esperienze che evidentemente sta portando i suoi buoni frutti.
“Sono davvero molto orgoglioso – conclude Criscuolo – della piena disponibilità dell’ azienda presso la quale lavoro, la Roche. Questo testimonia non solo la serietà della nota casa farmaceutica, ma anche la sua determinata volontà di contribuire in maniera incisiva alla risoluzione di un problema che ormai preoccupa l’intera umanità”.