Nola, pioggia di accertamenti per tributi comunali di anni pregressi. Ex assessore Russo “Ma questi crediti non erano stati cancellati?”
Nola – E’ tempo di “saldare i conti” con il passato all’ombra dei Gigli. In questi giorni diversi contribuenti stanno ricevendo avvisi di accertamento per l’ Imu a partire dal 2013. Stessa operazione di recupero è in atto anche per il recupero delle imposte Tarsi, Tares, Tari in relazione agli ultimi cinque anni.
I soggetti che vorranno richiedere la rateizzazione dei pagamenti devono presentare apposita istanza compilando il modello predisposto dall’ufficio Tributi. Le rate saranno concordate con l’ufficio Tributi. Una volta ottenuta la rateizzazione in caso di mancato rispetto il debitore decade automaticamente dal beneficio e l’importo sarà riscuotibile in unica soluzione. Gli avvisi notificati a mezzo di raccomandata intimano di pagare entro sessanta giorni con sanzioni ridotte ad un terzo.
Sull’ operazione di riscossione dei tributi rimasti inevasi, entra a gamba tesa l’ex assessore alle finanze, Antonio Russo, che insieme all’ex sindaco Geremia Biancardi, evidenzia da tempo come il disavanzo di 33 milioni di euro dichiarato dalla commissione prefettizia è essenzialmente il frutto di una iper – svalutazione dei crediti vantati del comune. Ed in tal senso, gli avvisi di accertamento di questi giorni ne sarebbero una prova evidente. “L’Imu 2013, i cui avvisi di accertamento vengono recapitati in questi giorni, risulterebbe cancellato tra i residui attivi dalla revisione degli stessi effettuata dal dirigente Fusco. – afferma Antonio Russo – A quanto pare tali accertamenti risulterebbero pari a circa 3.800.000 euro per ogni annualità.
A questo punto mi chiedo a quanto ammonterebbe il deficit del Comune? Moltiplicando per cinque tale importo che sarebbero gli anni di evasione, a quanto ammonta il recupero?
Inoltre, sembra che sia in atto il recupero anche relativo alla tarsi – tares -tari per gli stessi anni, già effettuata per il 2011/2012. La deduzione sembra essere chiara” L’ex sindaco Geremia Biancardi ha presentato, nelle scorse settimane, richiesta di accesso agli atti in relazione alla documentazione del rendiconto 2017 approvato, nelle scorse settimane, dalla Commissione prefettizia. La stessa sarà analizzata nel dettaglio e se saranno riscontrati gli estremi, sarà presentato un ricorso avverso alle conclusioni del provvedimento che ha accertato l’attuale stato finanziario del Comune con gli ormai 33 milioni di passività.
A tal proposito viene eccepito come tale cifra sia il risultato soprattutto della cancellazione di molti crediti, erroneamente ritenuti inesigibili, in particolare relativi a pagamenti mai avvenuti di tributi, e da una svalutazione eccessiva di altri crediti vantati dall’ente.
Nel primo caso, si sottolinea come in molte circostanze non sia mai intervenuta alcuna comunicazione di inesigibilità da parte di Equitalia (agente di riscossione a cui sono stati affidati i ruoli per il pagamento dei tributi comunali non pagati), presupposto essenziale per cancellare tale credito dal bilancio. Tra l’altro, se da un lato si svaluta questa posta, dall’altro si inviano, proprio in questi giorni, gli accertamenti per il mancato pagamento dei tributi locali a partire dal 2013. Ed ancora, la svalutazione di oltre il 60% di molti altri crediti, viene ritenuta una scelta estremamente discutibile, visto che molti contenziosi, come quello con Ministero di Giustizia circa le spese di gestione anticipate per il Tribunale di Nola, fino al 2015, hanno, così come affermato da molti tecnici, un’alta percentuale di successo. Ma al momento, queste valutazioni, considerate oltremodo prudenziali, sono alla base dello squilibrio accertato del consuntivo 2017