Napoli, teatro Politeama: “La Cantata dei Pastori”. La favola più bella del mondo, un presepe che si muove!
Napoli – Consenso unanime per una rappresentazione teatrale, nel clima della tradizione natalizia più viva, che Beppe Barra mette in scena da più di quaranta anni: “La Cantata dei Pastori”, ovvero due ladroni a Betlemme, un pezzo di storia del teatro napoletano. Si tratta di un’opera del genere religioso, collocata nel tardo-seicentesco, che porta in scena quello che è stato un evento storico: la nascita di Gesù. La prima edizione fu pubblicata, su commissione dell’Ordine dei Gesuiti, da Andrea Perrucci, nato nel 1651 e vissuto fino al 1706. La trama racconta il viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme; un itinerario pieno d’insidie. Diavoli misteriosi e terribili nei loro proclami, signori del male intervengono per impedire i progetti divini; saranno, nell’epilogo del racconto scenico, sbaragliati da un Angelo, per la precisione un Arcangelo sfolgorante di luce con tanto di armatura e ali, spada sguainata e scudo riflettente una luce intensa. Tra i protagonisti della sacra rappresentazione è inserito Razzullo, uno scrivano inviato in loco per un censimento. Quest’ultimo, emblema di comicità, ironia, è un esilarante personaggio popolano che per vicissitudini scaturisce da uno stato d’incessante fame. L’opera fu rivista in numerose riedizioni e, alla fine del ‘700, fu inserito un personaggio anch’esso comico: Sarchiapone. L’opera ha deviato dal suo originale concepimento puntando tra un misto verso il comico e il profano. Un abbinamento che ha avuto i suoi inconvenienti quando nel 1889 la rappresentazione fu temporaneamente sospesa. Da ricordare che un saggio di Roberto De Simone sull’opera e la sua tradizione; è stato pubblicato da Einaudi. La prima si è avuta lo scorso 20 dicembre a Napoli – Al Teatro Politeama e sarà in scena da giovedì 20 dicembre 2018 e fino domenica 6 gennaio 2019. La rappresentazione è curata da Peppe Barra e Paolo Memoli. La stessa è, come accennato, liberamente ispirata all’opera teatrale sacra di Perrucci. Un difficile viaggio che ben si abbinano alle due figure popolari napoletane: lo scrivano Razzullo e Sarchiapone. Una coppia scenica caratteristica e tradizionale. Meritano citazione i diversi e numerosi interpreti oltre al già citato Peppe Barra. In particolare Rosalia Porcaro, nel ruolo di Sarchiapone, Maria Letizia Gorga, Angelo Smimmo, Francesco Iaia che in scena è il demonio, Franco Castiglia, Enrico Vicinanza, Francesco Viglietti, Andrea Carotenuto che in scena è San Giuseppe, Ghiara De Girolamo sul palcoscenico è la Vergine Maria, il piccolo Giuseppe De Rosa nel ruolo di Benino, Angelo Inoltre va menzionato il corpo di ballo, composto dai seguenti elementi: Amina Arena, Anna Cammisa, Marica Cimmino, Claudia Curti, Rosa Lamberti e infine Michela Maraniello. Nello spettacolo vi è inserita anche un’orchestra, diretta dal Maestro Luca Urciuolo che si esibisce dal vivo. La “Cantata dei pastori” è un’ opera che è un monumento ad una città di grande storia e al suo teatro che si conclude con un’ esortazione a non ”Adorare più statue di creta. Altra cosa è la luce!”
di Antonio Romano