Nola, ospedale: gli addetti alle pulizie ancora senza stipendio. Sabato 16 dicembre proclamato lo sciopero
Nola – Al freddo, al gelo e senza stipendio: gli addetti alle pulizie dell’ospedale di Nola annunciano lo sciopero per sabato il 16 dicembre per protestare contro il mancato pagamento delle spettanze a partire dal mese di ottobre.
Dopo vari appelli, tavoli tecnici, e la proclamazione di uno stato di agitazione, la situazione non è cambiata. Anzi, l’ orizzonte negli ultimi giorni si è reso ancora più fosco. Il Consorzio Seamen, aggiudicatario dell’appalto di pulizie, con un documento ha ammesso di versare in una situazione di difficoltà “a causa di improvvise ed imprevedibili congiunture estranee all’appalto”. Anche l’impegno ad ottemperare al pagamento, entro il 5 dicembre, è stato disatteso. A questo punto lo scontro si è reso inevitabile. Tutte le procedure previste per legge sono state espletate e per sabato 16, lo sciopero sarà attuato dalla 6.30 alle 12.30.
I lavoratori sono ormai allo stremo, vessati da continui e pesanti ritardi che periodicamente si verificano, a cui si è aggiunta l’ultima “mossa” dell’azienda che ha deciso di modificare unilateralmente l’orario di lavoro che potrebbe presentare condizioni peggiorative per gli stessi operatori, già costretti a contratti ridotti ed “iperflessibili”. Se poi si considera che quanto pattuito non viene nemmeno corrisposto, il quadro è a dir poco drammatico. La vicenda va avanti da mesi e sta minando fortemente la stessa serenità dei quasi cinquanta addetti, operanti all’ospedale di Nola, e degli oltre 150 presenti in tutta l’Asl Napoli 3 Sud. E con l’approssimarsi del Natale il timore di perdere anche la tredicesima si fa molto forte. Si tratta di una situazione che rischia di esplodere, in tempi brevi, se non sarà normalizzata da chi di dovere.
Nonostante la vertenza si presenti ancora piuttosto complicata, un piccolo spiraglio in fondo al tunnel si incomincia ad intravedere. Nell’ultimo incontro che i lavoratori hanno avuto con i vertici dell’Asl Napoli 3 Sud si è parlato della possibilità che l’ente committente possa surrogare la ditta appaltatrice, considerato il suo momento di difficoltà, nel pagamento delle maestranze. Gli uffici preposti stanno a tal proposito verificando la praticabilità di questa strada. Nel frattempo, i lavoratori chiedono come obiettivo di medio – lungo periodo da raggiungere, l’internalizzazione del servizio. In pratica, lavorerebbero direttamente con l’Asl senza passare per l’affidamento ad una ditta appaltatrice. Un sistema quest’ultimo, adottato in questi anni, che alla fine è risultato essere estremamente oneroso per le Asl e completamente gravoso per i lavoratori, in molti casi lasciati senza tutele e al centro di difficoltà. Il miglioramento delle condizioni generali di lavoro rappresenta invece l’unica chiave di volta per rendere il servizio ancor più efficace e ottimale.