Nola, blitz dei Carabinieri nella Gescal: rione liberato dalle mini – discariche a cielo aperto

Nola – Quelle mini discariche di rifiuti a cielo aperto si sono formate nel tempo e a “macchia di leopardo” in diverse zone della Gescal, restituendo un “panorama” di degrado e di abbandono in una delle periferie più difficili della città. Una situazione di alta criticità che non poteva più essere sostenuta tanto che già da tempo si invocava l’interessamento delle autorità preposte per disinnescare quella che poteva divenire una vera e propria “bomba” ambientale e sociale.

Ed alla fine qualcuno, finalmente, è arrivato. Ad intervenire ieri mattina, infatti, sono stati i Carabinieri del Noe e della Compagnia di Nola. Lo scenario che si è palesato dinanzi ai loro occhi è stato a dir poco inverosimile. In molte aree del popoloso quartiere sono stati rinvenuti vari depositi abusivi di rifiuti, in particolare ingombranti. Gli stessi erano collocati in alcuni spazi comuni, strade secondarie, ma soprattutto in un giardinetto di una ex scuola, da alcuni anni occupata abusivamente da cinque famiglie che vivono una situazione di profondo disagio.

I Carabinieri hanno preso visione di tutta l’area interessata e intimato il Comune a bonificare la zona. Presente in loco anche un rappresentante dell’ufficio competente del Palazzo di città che ha preso nota della vicenda, predisponendo un intervento specifico in ottemperanza alle prescrizione dei militari .

Nel frattempo, i residenti sono stati invitati a raccogliere i rifiuti e a depositarli nella piazzola antistante l’area interessata. Il materiale venuto fuori è un campionario di ogni genere che comprende vecchi elettrodomestici, legname, resti di biciclette, prodotti metallici, e perfino alcuni frigoriferi. L’operazione si è svolta in maniera tranquilla ed in perfetto spirito collaborativo. I cumuli, momentaneamente stoccati all’aperto, saranno smaltiti entro lunedì dalla ditta aggiudicataria del servizio.

Alcuni tra i cittadini si difendono e affermano che più volte hanno contattato, tramite il numero verde messo a disposizione, il servizio di smaltimento dei rifiuti ingombranti. “Nessuno mai è venuto a ritirare questi materiali: qui siamo abbandonati”. Ribattono.

Ma il dato maggiormente preoccupante che emerge dal blitz dei Carabinieri è lo stato di grave precarietà in cui vivono gran parte dei cittadini del rione. Nell’ispezionare l’ ex scuola occupata da alcune famiglie, è venuto fuori la persistenza di una perdita d’acqua da oltre tre mesi. In questo caso, Gori e Comune si rimpallano la competenza per l’intervento di manutenzione. Risultato? Nel giardinetto dell’ex complesso scolastico si sono formate delle piccole pozzanghere paludose, vere e proprie sabbie mobili. “Guardate – ci dice un altro residente – un’ intera pala ci finisce all’interno e fuori non si vede nulla. Se ci cade un bambino ne sarà certamente risucchiato”. 

Nel rapporto che i militari hanno indirizzato Comune si fa menzione anche dell’emergenza abitativa che in alcuni casi tocca il limite della dignità. Il problema è noto da tempo e si cerca di porvi rimedio con i limitati mezzi a disposizione. Proprio accanto all’ex scuola occupata, ad esempio, è stato realizzato un centro sociale per attività destinate ad adulti e a bambini. Lo stesso dovrebbe essere inaugurato a breve, proprio per riqualificare il rione che però necessita soprattutto di nuove unità abitative visto che ancora in molti vivono in spazi occupati abusivamente, unica alternativa ad un tetto fatto di “stelle”.  

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *