Cimitile, parte la campagna di prevenzione “Il tumore della prostata sa che sei un uomo. Fagli vedere che è vero!”

Cimitile -In Italia il tumore della prostata è al primo posto tra le malattie tumorali dell’uomo e l’incidenza è ancora più alta nel nostro territorio chiamato non per caso “Terra dei Fuochi”. La prevenzione e la diagnosi precoce sono le armi più importanti che abbiamo a disposizione, spiega il giovanissimo e brillante Dottor Carmine Di Palma, Urologo e Andrologo di Cimitile, che gentilmente ci ha concesso un’intervista per diffondere il messaggio della “PREVENZIONE”.

Cos’è la prostata?

La prostata è una piccola ghiandola, eppure è molto importante per la salute di ogni uomo e non può essere ignorata. Disturbi e disagi alla prostata possono presentarsi ad ogni età. Si trova sotto la vescica ed intorno all’uretra (canale urinario) e generalmente ha dimensioni di una castagna. Tra le sue funzioni principali c’è la produzione di liquido seminale. Le cellule prostatiche producono inoltre un’enzima, ormai noto ai molti, chiamato PSA. La maggior parte del PSA viene eliminato con lo sperma ma una piccola quantità si riversa nel sangue, dove è possibile dosarlo.

Quali sono i sintomi del tumore della prostata?

Il cancro della prostata non ha sintomi specifici ed è spesso nelle fasi iniziali asintomatico. I disturbi che si possono riscontrare sono gli stessi che si accompagnano all’iperplasia prostatica benigna, molto frequente dopo i 50 anni, vale a dire:

• indebolimento del getto delle urine;

• frequente necessità di urinare, sia di giorno che di notte;

• incontenibile stimolo ad urinare (in alcune occasioni);

• possibile dolore alla minzione;

• presenza di sangue nelle urine (in alcune occasioni).

I sintomi compaiono solo se il tumore è abbastanza voluminoso da esercitare pressione sull’uretra, ma difficilmente se è in stadio iniziale e di piccole dimensioni. Il tumore della prostata cresce spesso lentamente; per tale motivo i sintomi possono rimanere assenti per molti anni.

Quando e quali controlli effettuare?

L’abolizione del servizio di leva obbligatorio nel nostro Paese non ha soltanto eliminato la prospettiva per i giovani connazionali di passare un anno in caserma, ha anche abolito quello che per molti ragazzi era il primo incontro con un medico che era tenuto a valutare il loro stato di salute “maschile”. Era in quell’occasione che molti 18enni scoprivano, per esempio, di avere un varicocele, oppure altri problemi alla sfera genitale. Allo stesso modo è importante raggiunti i 50 anni di età sottoporsi annualmente ad una visita urologica preventiva (40 anni in caso di familiarità diretta), anche in assenza di problemi particolari, e ad un prelievo di sangue per la valutazione del PSA che può alzarsi in caso di tumore della prostata. La valutazione del solo PSA, tuttavia, non permette di arrivare ad una diagnosi certa ma c’è sempre bisogno di una correlazione con una valutazione clinica. La diagnosi di certezza viene effettuata attraverso una biopsia della prostata che viene praticata solo nei casi selezionati.

Come si può prevenire l’insorgere del tumore della prostata?

Una costante attività fisica, una vita sessuale regolare, la riduzione del peso corporeo e un’alimentazione equilibrata, povera di grassi e ricca di verdure e frutta fresca (soprattutto ortaggi gialli, pomodori e peperoni dotati di proprietà antiossidanti, sostanze ricche di vitamina A, D, E e selenio) sembrano essere utili nel ridurre il rischio di malattia.

Quali sono le considerazioni finali?

Il tumore della prostata ha un’elevatissima probabilità di guarigione solo se scoperto precocemente; riuscire quindi a diagnosticare tempestivamente questa neoplasia consente di fornire al paziente un trattamento mininvasivo che garantisca la cura della malattia riducendo contemporaneamente al minimo gli effetti collaterali. Da qui lo slogan del dottor Di Palma che incita i maschietti alla prevenzione: “Il tumore della prostata sa che sei un uomo. Fagli vedere che è vero!!!”.

Lisa Carmen Tarantino

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