Nola, il fenomeno degli assenteisti potrebbe ampliarsi: si attendono i risultati del secondo filone d’indagine della Polizia municipale

Nola – Dopo lo scandalo e l’indignazione, la città attende provvedimenti severi ed adeguati: i furbetti del cartellino non possono farla franca. All’indomani del blitz dei Carabinieri con la consegna del provvedimento di conclusione dell’indagine sulla vicenda dei 63 dipendenti comunali “beccati” lontano dal posto di lavoro ed impegnati nelle ore di servizio in questioni privare, il clima all’ombra dei Gigli è rovente. In tanti hanno espresso un giudizio di profondo sdegno per l’accaduto. Per la cittadinanza non ci sono sconti da fare: “andrebbero licenziati tutti” ci dice un gruppo di giovani riuniti nella centralissima piazza Duomo e che ogni giorno fanno i conti con la mancanza di lavoro o la mortificazione di impieghi precari. Ci sarà, ovviamente, l’intero percorso giudiziario che chiarirà le responsabilità dei singoli. Certo, in molti casi, i margini per una linea difesiva saranno davvero minimi se non addirittura imbarazzanti visto che ad inchiodare i “furbetti” sono le immagini video delle telecamere nascoste dai Carabinieri. Cosa potrà mai addurre come giustificazione la dipendente che striscia cinque cartellini? A due giorni dall’avviso di conclusione delle indagini non vi sono ancora provvedimenti ufficiali adottati dall’ente. La sensazione, però, è che questi non tarderanno a venire. Lo stesso sindaco Geremia Biancardi ha annunciato “tolleranza zero” e che sarà fatto quanto prevede la legge in questi casi. Nel frattempo la vicenda degli assenteisti potrebbe assumere contorni ancora più vistosi e coinvolgere altri dipendenti. Il pentolone scoperchiato con i 63 indagati riguarda infatti l’indagine promossa dai Carabinieri alla quale stavano lavorando da due anni circa. Il blitz dell’altra mattina, tutto sommato, era anche atteso sebbene non si conoscessero nel dettaglio le dimensioni del fenomeno. A rincarare la dose potrebbe essere l’indagine interna avviata, nei mesi scorsi, dal Comandante della Polizia municipale, Luigi Maiello. Si tratta di un’ attività che ha ripercorso, grosso modo, il canovaccio degli uomini della Benemerita con dipendenti intercettati in bar o altri luoghi che con il lavori poco hanno a che fare. Al momento il risultato di questo secondo filone investigativo ha già portato a 21 segnalazioni ed un dipendente sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Quello dei furbetti del cartellino rappresenta un cancro interno all’organico del Comune che coinvolgerebbe, a conti fatti, oltre un terzo dei dipendenti. Un fenomeno che a questo punto spiegherebbe, almeno in parte, anche i tanti disservizi di cui gli stessi uffici si rendono protagonisti a completo danno dei cittadini molto spesso vessati da rallentamenti delle pratiche, errori macroscopici, difficoltà di confronto con gli sportelli. Comportamenti che risultano di una gravità assoluta perché danneggiano non solo la comunità ma anche la restante parte dei dipendenti costretti a sobbarcarsi, in qualche modo, anche parte del lavoro di una fetta consistente di colleghi che al proprio dovere dedica solo una parte esigua delle ore di servizio. 

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