Rete italiana delle Grandi macchine a spalla: a tre anni dal sigillo, il piano di salvaguardia e di promozione internazionale non decolla

Nola – Dopo le suggestioni per il riuscitissimo evento delle celebrazioni per il terzo anno del riconoscimento Unesco attribuito alla Festa dei Gigli, è tempo di tracciare un bilancio sugli effetti e sulle opportunità prodotti dal prestigioso sigillo. Un consuntivo che Antonio Napolitano, presidente dell’associazione Contea nolana e rappresentante della comunità bruniana, giudica tra luci ed ombre. “Il sigillo ha certamente aiutato le quattro città aderenti alla Rete italiana delle Grandi macchine a spalla, Viterbo, Palmi, Nola, Sassari – afferma Napolitano –  a potenziare a livello nazionale e internazionale, le loro rispettive tradizioni e folclori. Un acceleratore che si è avvertito anche e soprattutto a Nola con una maggiore visibilità ed un aumento delle presenze”. Un risultato certamente positivo ma che poteva essere irrobustito da altri importanti traguardi e occasioni che al momento risultano persi. “Si poteva e si doveva fare di più”. Commenta amareggiato lo stesso Napoltano, evidenziando anche l’attuale fase di stallo del progetto anche dopo la costituzione di una cabina di regia al Ministero dei Beni culturali che al di là di qualche tavolo non è mai passato ad una fase realmente operativa circa i progetti di promozione della Rete. Lo stesso piano di salvaguardia che da mesi si dice che dovrebbe essere messo in campo, è fermo al palo. Nello stesso si è già prevista la realizzazione di un sito internet unico e di un documentario di alto profilo che racconti delle quattro feste. “In più di una circostanza – continua Napolitano – abbiamo evidenziato la necessità di realizzare, laddove non ve ne siano, punti museali che illustrino la storia di queste straordinarie tradizioni. Un progetto che porterebbe sicuro giovamento soprattutto a Nola che non ha alcun museo che parli della Festa dei Gigli. Per sviluppare queste progettualità erano disponibili circa  200 mila euro di cui non abbiamo più saputo nulla circa il loro utilizzo ”. All’ultimo tavolo svoltosi a Roma è stato evidenziato come sia altresì necessario che le quattro città aderenti al progetto della Rete debbano procedere nella stessa direzione senza “fughe in avanti” come accaduto in occasione dell’Expò di Milano con l’esposizione della sola Macchina di Santa Rosa di Viterbo.

La questione del maggior coinvolgimento delle associazioni resta comunque il nodo centrale. La comunità nolana, rappresentata al tavolo da Antonio Napolitano, è quella maggiormente numerosa: oltre venti le associazioni che hanno sottoscritto il documento di condivisione del progetto. Nel corso dell’ultima edizione della Festa dei Gigli, il protocollo d’intesa tra le città della Rete è stato rinnovato e sottoscritto nuovamente da sindaci e associazioni. “Al momento la situazione di impasse persiste ancora – continua a Napolitano – . Certamente questa straordinaria esperienza non si può limitare a dei semplici, seppur importanti gemellaggi tra le città. E’ importante saper cogliere le opportunità, integrando sempre di più le comunità incentivando i momenti di condivisione e di scambio anche enogastronomico al fine di potenziare i flussi turistici. Purtroppo al momento nella cabina di regia manca un vero pilota

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