Papa: ignorare il povero è disprezzare Dio
Ignorare il povero è disprezzare Dio. E’ il nuovo messaggio di Papa Francesco che ha parlato oggi all’udienza generale. “Il grido silenzioso dei poveri di tutti tempi – ha detto Bergoglio – e la contraddizione di un mondo in cui immense ricchezze e risorse sono nelle mani di pochi”, ha detto il Papa in udienza generale, è “ben rappresentato dal racconto di Gesù sul ricco che banchetta lautamente ogni giorno e veste di porpora e oro e il povero Lazzaro, che sta alla porta, “muore di fame e solo i cani si prendono cura di lui e vengono a leccare le sue piaghe”.
“Il ricco – del quale, ha osservato papa Francesco, Gesù neppure dice il nome, mentre quello del povero è citato 5 volte, – ha fatto di se stesso il centro del suo mondo di lusso e di spreco, escludendo Lazzaro non ha tenuto in alcun conto la legge di Dio: ignorare il povero è disprezzare Dio – ha rimarcato il Papa – e questo dobbiamo impararlo bene”.
“Gesù – ha detto il Papa in udienza generale commentando la parabola del ricco che neppure guardava il povero Lazzaro morente di fame alla sua porta – dice che un giorno quell’uomo morì: i poveri muoiono, i ricchi muoiono, hanno lo stesso destino, tutti noi moriamo e abbiamo lo stesso destino”. “Lazzaro che giace davanti alla porta – ha spiegato il Pontefice – è un richiamo vivente al ricco per ricordarsi di Dio, ma il ricco non accoglie tale richiamo: sarà richiamato non per le sue ricchezze ma per non aver sentito compassione di Lazzaro e di non averlo soccorso”. “Nell’aldilà – prosegue il commento papale alla parabola – la situazione si è rovesciata e il povero Lazzaro viene portato dagli angeli in cielo presso Abramo, il ricco invece precipita tra i tormenti, il ricco vede Lazzaro e Abramo e sembra vedere Lazzaro per la prima volta, ma le sue parole lo tradiscono”. Dopo la morte – prosegue la spiegazione del Papa – il ricco vede Lazzaro vicino ad Abramo, sembra vederlo per la prima volta, “ma le sue parole lo tradiscono ‘padre Abramo abbi pietà di me e manda Lazzaro’, eh lo conosceva, ‘manda Lazzaro a intingere e bagnarmi la lingua perché soffro terribilmente’, adesso lo riconosce e gli chiede aiuto, mentre in vita faceva finta di non vederlo, quante volte – ha commentato papa Francesco – tanta gente fa finta di non vedere i poveri, per loro i poveri non esistono”. “Prima – osserva il Pontefice – gli negava anche gli avanzi e ora chiede che gli porti da bere: crede ancora di poter accampare diritti per la sua precedente condizione sociale, ma Abramo gli spiega che bene e male sono stati distribuiti in modo da compensare la ingiustizia terrena e la porta si è trasformata in un grande abisso, fino a che Lazzaro stava sotto casa sua, per il ricco c’era la possibilità di salvezza, spalancare la porta, ma ora la situazione è irreparabile: Dio non è chiamato qui esplicitamente in causa, ma la misericordia di Dio è legata alla nostra misericordia verso il prossimo, quando manca quella, anche la misericordia di Dio” non potrà manifestarsi. “Se io non spalanco la mia porta al povero – ha rilevato il Papa – quella porta rimane chiusa, anche per Dio, e questo è terribile. Allora il ricco pensa pensa ai suoi fratelli ancora vivi che rischiano di fare la stessa fine e chiede ad Abramo di mandare Lazzaro a metterli in guardia, ma Abramo replica: ‘ hanno Mosè e i profeti, ascoltino loro’; per convertirci – ha rimarcato papa Bergoglio – non dobbiamo aspettare eventi prodigiosi ma aprire il cuore alla parola di Dio che ci chiama ad amare il prossimo, la parola di Dio guarisce dalla cecità”.