Nola, una mattinata in compagnia delle onde gravitazionali al Carducci
Nola – Nei giorni scorsi , presso l’auditorium del Liceo Classico G.Carducci, gli alunni delle classi terze liceali hanno preso parte ad una conferenza riguardo la recente scoperta delle onde gravitazionali.Nello specifico, il tema del convegno è stato: “Virgo: in ascolto dei sussurri dell’universo” e la relatrice dell’evento è stata la dottoressa Annalisa Allocca dell’Università e dell’INFN (Istituto nazionale di fisica nucleare) di Pisa. Da dove esce fuori il titolo della conferenza? Che significato ha? Prima di rispondere a ciò, la relatrice ha definito le onde gravitazionali come “increspature del tessuto dello spazio-tempo” che si propagano nell’universo alla velocità della luce e la loro ampiezza è infinitesima.Esse sono generate dalla violenta fusione di due stelle di neutroni (identificate come “binarie coalescenti”) o di due buchi neri. Le onde gravitazionali sono una delle conseguenze della “teoria della Relatività Generale”, pubblicata da Albert Einstein alla fine del 1915; anche se, soltanto lo scorso 14 settembre 2015, sono state vistele prime onde gravitazionali dando così conferma alla predizione dello scienziato tedesco. Tuttavia,ciò è stato possibile in quanto negli ultimi decenni sono state acquisite le tecnologie necessarie per costruire strumenti progettati per la rivelazione diretta delle onde gravitazionali sulla terra, come Virgo.Per “Virgo”, si intende quell’interferometro composto da due bracci perpendicolari lunghi tre km all’interno dei quali corrono raggi laser. Il suo nome deriva da un ammasso di 1500 galassie, nella costellazione della Vergine, situato a circa 50 milioni di anni luce dalla terra e il suo rivelatore si trova all’Osservatorio Gravitazionale Europeo, presso Cascina (Pi).Al giorno d’oggi, grazie a questa memorabile scoperta, l’utilizzo delle onde gravitazionali apre una nuova finestra sull’universo: con esse, di conseguenza, si potrebbero studiare fenomeni non visibili con altri strumenti; infatti la massima aspirazione sarebbe lo studio del Big Bang. Per quanto riguarda il titolo dato al seminario, la relatrice ha affermato che codeste onde gravitazionali sono come dei sussurri dell’universo che vengono ascoltati per pochissimi secondi nel momento in cui vi è lo scontro tra i due corpi dotati di massa. La conferenza è risultata coinvolgente proprio per questo aspetto: è stato proiettato un video, accompagnato dalle risate emesse dalla platea divertita, in cui vari astrofisici della LIGO (“Laser InterferometerGravitational-WaveObservatory”, ossia il più grande interferometro al mondo che si trova negli Stati Uniti)hanno cercato di riprodurre questi rumori. L’esperta ha riproposto agli studenti tale “sfida”, al termine della quale è risultata vincente. A seguire è stata data la parola agli allievi più curiosi, i quali hanno posto domande e perplessità alla giovane studiosa riguardo tale argomento. In conclusione, ha ricevuto le congratulazioni da parte della preside, Assunta Compagnone, la quale ha specificato che la ragazza ha iniziato ad amare la fisica quando era studentessa del Carducci. L’ex carducciana, nei saluti finali, ha incoraggiato i giovani presenti a perseguire le proprie passioni, proprio come ha fatto lei, con la speranza che ognuno possa trovare un proprio posto nel mondo. Anzi, nell’universo.
di Nicola Compagnone