Nola, variante piazza D’Armi: le perplessità delle associazioni dei commercianti

Nola – Al Consiglio comunale dell’altro giorno in cui si discuteva del cambio di destinazione di piazza D’Armi ed in particolare della caserma Battisti erano presenti anche alcuni commercianti preoccupati degli effetti che il provvedimento approvato possa avere sul tessuto economico del centro storico.

Con il provvedimento in questione, l’area viene catalogata alla categoria delle attrezzature collettive: in pratica si potrà realizzare tutto ad esclusione di costruzioni di carattere residenziale.

Il timore degli operatori economici e che l’atto votato in aula l’altro giorno possa dare via libera anche ad un futuro centro commerciale a ridosso del cuore antico della città.

La più allarmata è l’associazione di categoria, Aicast, i cui rappresentanti hanno seguito attentamente i lavori del Consiglio. “I commercianti si sentono minacciati – afferma il presidente Monica Tardivo – certamente non siamo contrari alla variante ma la stessa doveva contenere delle rassicurazioni che tenesse a riparo il pericolo che qualcuno possa avviare attività di tipo commerciale che aggraverebbero un effetto molto negativo sulla  già precaria situazione in città. L’intero andamento dei lavori dell’assise non ha chiarito nulla e proprio per questo i timori restano tutti .“

 

Il cambio di destinazione, discusso e approvato in Consiglio, è stato promosso, ha spiegato la maggioranza, per rendere l’ex caserma maggiormente appetibile al bando di vendita che sarà promosso dal Demanio nella speranza di trovare un possibile acquirente. Al comune di Nola spetterà una percentuale sulla vendita: si tratta di una soluzione prevista da una recente legge che contempla questo tipo di utilità a quei comuni che collaborino alla vendita del bene a patto che procedano al cambio della destinazione d’uso ad un anno dall’entrata in vigore della legge stessa.

Toni più morbidi ma non per questo meno scettici sulla bontà dell’operazione. soprattutto per la modalità e la tempistica in cui è avvenuto il tutto.provengono dall’associazione Ascom. “Noi ci chiediamo – chiosa il presidente Andrea Ruggiero – come mai un tema di così grande portata che per oltre quarant’anni non è mai riuscito a giungere a soluzione sia stato affrontato in maniera così rapida senza ritenere opportuna una discussione che coinvolgesse la città. E’ possibile – aggiunge Ruggiero – che qualcuno abbia avuto un’ intuizione che noi non riusciamo a cogliere ma proprio per questo era necessario un confronto. Ci chiediamo, c’è un progetto e un’ idea di cosa si vuole realizzare? E poi, vista la complessità della questione che ha tempi di soluzione definitiva nel medio – lungo periodo era proprio necessario affrontarlo ora, visto anche le altre emergenze che hanno un’attualità maggiore? Un maggiore confronto, ripeto, sarebbe stato utile per tutti”.

Va anche detto che la variante approvata non risolve nell’immediato il problema visto che all’orizzonte non vi è alcun progetto concreto. Il provvedimento è strumentale solo a rendere l’area maggiormente appetibile per un eventuale investitore privato che al momento non c’è. Dunque anche la possibilità di un polo di carattere commerciale resta, al momento, solo un’ ipotesi.

Il prossimo 19 aprile è previsto un incontro tra amministrazione comunale e associazioni dei commercianti per discutere sul piano commercio: sarà l’occasione per ritornare sul tema e magari per un confronto che possa chiarire alle parti interessate i dettagli della vicenda. 

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