Papa Bergoglio lava i piedi ai rifugiati musulmani: “Siamo tutti fratelli, più fatti e meno parole”

Ha ragione il Papa: ci sono gesti che parlano più delle immagini e delle parole. Sotto un tendone bianco, davanti a un altare sgangherato e poche cose di pregio si è celebrato un rito che ha sbriciolato in un colpo solo ogni possibile equivoco sulla contrapposizione tra cristiani e musulmani, neutralizzando diffidenza e ostilità perché«siamo tutti fratelli» ha detto Bergoglio davanti ad un centinaio di rifugiati (musulmani per l’80 per cento) del Cara di Castelnuovo di Porto, alle porte della capitale. E’ la prima volta che un pontefice celebra la messa del giovedì santo fuori Roma. In questo piazzale piuttosto squallido tutto è essenziale.

Ci sono i volontari con giubbotti azzurri perchè fa freddo e tira vento, i volti dei presenti sembrano fortemente impressionati, c’è chi piange. C’è pure un Imam tra la folla. Tutto è essenziale, non c’e nulla di regale, di pontificio, eppure ognuno è come se avesse la consapevolezza che si stia svolgendo un momento speciale. «Facciamo vedere che è bello vivere assieme come fratelli. Pace e amore. Qui ci sono copti, evangelici, musulmani ma siamo tutti figli dello stesso Dio. E vogliamo tutti vivere in pace, integrati. Tre giorni fa c’è stato un gesto di guerra, di distruzione, in una città europea perchè c’è gente che non vuole vivere in pace. Dietro quel gesto, come dietro Giuda, ci sono i trafficanti d’armi che vogliono il sangue e non la pace, non la fratellanza».

Papa Francesco ha poi lavato i piedi a dodici rifugiati, alcuni dei quali musulmani. C’erano anche due donne tra loro, in lacrime per la commozione. Giovani dal volto segnato, gli occhi profondi, e la speranza di ricostruire qualcosa. «Ognuno di voi ha una storia diversa ma un cuore aperto e vuole la fratellanza». Alla fine della messa Francesco ha salutato uno per uno i profughi, regalando loro tante uova di Pasqua e aiuti concreti per i loro bisogni più stretti. Infine ha salutato gli imam presenti.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *