Nola, l’iniziazione cristiana di San Paolino: tavola rotonda promossa dalle corporazioni dell’Ortolano e del Calzolaio
Nola – L’iniziazione cristiana di San Paolino: è stato questo il tema del convegno svoltosi venerdì, nel pomeriggio, presso la sala medaglioni della Curia Vescovile di Nola riguardo. L’ evento è stato realizzato dai maestri di festa dei Gigli Ortolano e Calzolaio 2016 con il coordinamento della Compagnia di San Paolino, presieduta da Luca De Risi, il quale ha definito l’ incontro “eccezionale” in quanto espressione di“sinergia tra maestri di festa con rispetto e con dialogo.” Autilia Napolitano,che ha moderato la conferenza, ha sottolineato l’amore incondizionato dei nolani nei confronti del santo, anche se molto spesso non se ne conosce la sua vera storia dello stesso. il relatoree il vice direttore della biblioteca diocesana, Don Salvatore Feola, ha spiegato il cammino di vita e di fede intrapreso dal patrono di Nola. Il giovane e studioso sacerdote ha puntato l’attenzione sul tema dell’ ”iniziazione cristiana” che consiste nell’inizio della vita di ogni cristiano con Gesù Cristo tramite il sacramento del battesimo, che per Paolino è stato una garanzia di salvezza. Assente dell’evento è stato il mons. Giovanni Santaniello, il quale avrebbe presentato il suo nuovo libro: “Vita di Paolino da Bordeaux Vescovo di Nola”, basato essenzialmente sull’epistolario in lingua latina di San Paolino. Il santo patrono di Nola nacque a Bordeaux nel 355da una famiglia ricca, che aveva i possedimenti terrieri sparsi tra Francia ed Italia. Divenne governatore della Campania e scelse come sede del suo incarico Cimitile, dove era venerato da San Felice al quale consacrò simbolicamente la sua barba durante una cerimonia pagana. A Barcellona conobbe Therasia, che (a differenza sua) era cristiana e battezzata: ella divenne la sua consorte e lo guidò sulla strada della conversione e del battesimo. Nel 392 dalla coppia nacque Celso, ma appena otto giorni dopo la nascita morì: questo evento segnò Paolino per sempre e lo spinse ancor più a rifugiarsi nella fede. Una volta stabilitosi a Nola, decise di fondare una comunità monastica contemplativa, aperta al mondo interessandosi dei problemi sociali e dei poveri, a cui San Paolino fece assistenza. Intorno al 410 Nola venne saccheggiata dai Visigoti con successiva cattura di Paolino in Africa come schiavo. Egli venne profeticamente liberato per poi far ritorno con delle navi ricche di grano in Torre Annunziata , luogo in cui il popolo nolano lo accolse in festa con dei mazzi di fiore: da qui nacque la tanto amata “Festa dei Gigli”, che non è solo una festa di matrice folcloristica ma anche (e soprattutto) di valenza cristiana al fine di innalzarne i suoi valori.
di Nicola Compagnone