Papa Francesco: “No ai favoritismi sul lavoro”

Onestà. La parola sgorga dal cuore più e più volte. Bergoglio affronta compiutamente il tema del lavoro con i lavoratori cattolici di Mcl. Basta con le raccomandazioni, i favoritismi, le scorciatoie, il precariato, i ricatti morali. Basta anche con un lavoro che disumanizza, toglie spazio alla famiglia, alla dignità dell’essere umano. Orari sempre più lunghi, salari sempre più bassi.

L’aula Paolo VI è talmente piena che tante persone (arrivate da diverse parti del mondo) sono costrette ad ascoltare da fuori, attraverso i microfoni. Nel mondo del lavoro «è urgente educare a percorrere la strada, luminosa e impegnativa, dell’onestà, fuggendo le scorciatoie dei favoritismi e delle raccomandazioni». Vanno«respinte» quelle «tentazioni, piccole o grandi», certe«compravendite morali, indegne dell’uomo». Bisogna«abituare il cuore a rimanere libero. Altrimenti ingenerano una mentalità falsa e nociva, che va combattuta: quella dell’illegalità, che porta alla corruzione della persona e della società».

Il Papa arriva all’appuntamento un po’ in ritardo («Vi chiedo scusa abbiate pazienza ma le udienze si sono allungate…»), accolto da bandierine azzurre con il logo del movimento. Al Movimento Cristiano Lavoratori affida tre compiti: educare a dare il meglio; a formare un nuovo umanesimo sul lavoro dove l’uomo, e non il profitto, sia al centro; dove l’economia serva l’uomo e non viceversa.

La seconda parola è “condivisione”, perché «il lavoro dovrebbe unire le persone, non allontanarle, rendendole chiuse e distanti. Occupando tante ore nella giornata, ci offre anche l’occasione per condividere il quotidiano, per interessarci di chi ci sta accanto, per ricevere come un dono e come una responsabilità la presenza degli altri». Il terzo punto è quello della disoccupazione: sono «i nuovi esclusi del nostro tempo».

 

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