Papa Francesco alla curia: “Ecclesia semper reformanda”

 “Vi chiedo scusa di non parlare in piedi ma da alcuni giorni sono sotto l’influenza e non mi sento tanto forte”. Con queste semplici parole Papa Francesco ha iniziato il suo tradizionale discorso alla Curia per lo scambio degli auguri di Natale, un momento di bilancio per tutti, utilizzato per passare in rassegna agli eventi più significativi della vita all’interno del piccolo stato. Se l’anno scorso Bergoglio aveva sferzato l’apparato amministrativo, elencando i 15 mali da estirpare per rendere Roma più vicina alle periferie, quest’anno ha assicurato che la riforma della Curia romana, iniziata all’indomani della sua elezione, “andrà avanti con determinazione, lucidità e risolutezza, perché ‘Ecclesia semper reformanda’”. Un messaggio chiaro e semplice, diretto tanto all”interno che all’esterno del Vaticano per fare capire che indietro non torna, e che non basta un processo come quello di Vatileaks, a rallentare il cammino. Anzi.

“Le malattie e perfino gli scandali – ha aggiunto Francesco – non potranno nascondere l`efficienza dei servizi, che la Curia Romana con fatica, con responsabilità, con impegno e dedizione rende al Papa e a tutta la Chiesa, e questa è una vera consolazione”. Francesco ha poi citato il fondatore della Compagnia di Gesù, Sant`Ignazio, ricordando che “è proprio dello spirito cattivo rimordere, rattristare, porre difficoltà e turbare con false ragioni, per impedire di andare avanti; invece è proprio dello spirito buono dare coraggio ed energie, consolazioni e lacrime, ispirazioni e serenità, diminuendo e rimuovendo ogni difficoltà, per andare avanti nella via del bene”.

Il Papa ha voluto esprimere “una sentita gratitudine e un doveroso incoraggiamento – ha detto – a tutte le persone sane e oneste che lavorano con dedizione, devozione, fedeltà e professionalità, offrendo alla Chiesa e al Successore di Pietro il conforto delle loro solidarietà e obbedienza, nonché delle loro generose preghiere”.

 

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