Stasera la Juve a Siviglia si gioca il primato
Basterà un pareggio, un punticino, stasera (ore 20.45, esclusiva Premium Calcio) alla Juve in casa del Siviglia di Llorente ed Immobile, per chiudere il girone al primo posto davanti al City (sfiderà in casa il Borussia Mönchengladbach) e pescare dall’urna una squadra «abbordabile» agli ottavi. Emergenza totale per Allegri, che ha convocato 19 giocatori. Oltre a Mandzukic (febbre), Lemina, Evra, Caceres, Khedira, Hernanes e Pereyra sono rimasti a Torino pure Asamoah e Padoin, non inseriti nella lista Champions.
PENSIERI E PAROLE
Uomini contati e scelte obbligate. Sarà 3-5-2. Occasioni per Morata, Rugani e Zaza. «Non faccio le scelte pensando alla Fiorentina – ha spiegato il tecnico – innanzitutto vogliamo il primo posto, perché eviteremo Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid. E poi c’è da chiudere il girone da imbattuti. La partita va affrontata nel migliore dei modi. Fino ad ora in Champions, rispetto all’anno scorso, abbiamo fatto meglio». Coccole per Dybala. «Andava protetto. Spero che riesca a giocare 50 partite ad ottimo livello. Può diventare uno dei migliori giocatori al mondo, ma deve migliorare». E un pensierino per il campionato: «Ora si sono accorti tutti della Juve, siamo a sei punti dalla vetta, facciamo la corsa su noi stessi, questo campionato fino al 16 maggio sarà aperto». Al fianco di Allegri c’era capitan Buffon, imbattuto da 454 minuti. «Abbiamo subito solo due gol in Champions, stiamo consolidando il percorso iniziato l’anno scorso. Una Juve senza presunzione e spocchia può fare gara contro tutti. Abbiamo dimostrato di essere una squadra forte. Sono qui da un po’ di anni, questa è la squadra che ha un modo di giocare in Europa molto simile alla mia prima Juve, quella di Lippi, quella della finale di Manchester. Il Barcellona resta la favorita di questa Champions, la squadra più forte in assoluto». Occhi al Siviglia. «Lo rispettiamo, ma vogliamo il primo posto, un’opportunità per non avere rimpianti poi. Il campionato? Non so se facciamo paura, mi attengo ai fatti, la classifica dice che siamo ancora quinti, c’è da recuperare, ma la strada intrapresa è quella giusta».