Expo e culture. Per il medico “si può imparare molto da alimenti e medicine lontane”
L’Expo di Milano per carpire i segreti di culture alimentari lontane dalla nostra, ma ricche di storia e tradizioni ‘mediche’ millenarie. “Possiamo imparare molto dalle tante culture alimentari presenti all’Expo, ci sono prodotti che ancora oggi in Italia sono consumati poco ma rappresentano una importante sorgente di energia. Basti pensare alla Cina e all’uso della soia, soprattutto dei germogli di soia. Ottime proteine vegetali che possono sostituire quelle animali”. Lo spiega all’Adnkronos Salute Giovanni Monteleone, docente di gastroenterologia dell’Università Tor Vergata di Roma, ospite della trasmissione ‘Interview-l’esperto risponde’ in onda sul canale Sky 440 ‘Doctor’s Life’, edito dall’Adnkronos Salute.
Monteleone ha coordinato un gruppo di ricercatori che hanno sviluppato una nuova molecola sperimentale, denominata Mongersen. Un farmaco che, secondo i risultati di uno studio di fase II, sembra essere promettente contro il morbo di Crohn. Una patologia altamente invalidante che, fino a oggi, poteva essere gestita solo attraverso il controllo dei sintomi.
“I cinesi per secoli hanno consumato la soia – ricorda Monteleone – come elemento essenziale della loro alimentazione. I legumi contengono vitamine e acqua che sono essenziali per modulare molte delle funzioni dell’intestino. Ma noi italiani – osserva il gastroenterologo – dovremmo prendere spunto dall’Expo per imparare a conoscere una varietà di prodotti, soprattutto frutta e verdura, che arrivano dai Paesi del Sud del mondo e che sono altrettanto fondamentali per mantenere un organismo in salute”.