Caldo in arrivo: esporsi al sole con gradualità no alle creme dell’anno scorso
Conto alla rovescia per l’arrivo, la prossima settimana, del primo vero caldo tardo-primaverile, che tutti attendono per dare il via ai bagni di sole e alla costruzione della tintarella perfetta.
La parola d’ordine è però «no alla sovraesposizione e no all’utilizzo delle creme solari protettive dello scorso anno rimaste nei cassetti ma potenzialmente prive di molte delle qualità iniziali» dice Giuseppe Monfrecola ordinario di Dermatologia e direttore della scuola di specializzazione all’università Federico II di Napoli.
«L’uomo è nato e si è evoluto sotto il sole – tranqullizza l’esperto – per cui la nostra pelle è perfettamente in grado di proteggersi dai raggi ultravioletti. Il problema nasce del possibile sbilanciamento tra le caratteristiche genetiche umane e l’ambiente. Ci possono essere due situazioni: o sono un soggetto a rischio per antonomasia , ad esempio rosso di capelli, pelle chiara con efelidi, oppur sono un individuo normale, bruno. Nel primo caso, anche se non mi sovraespongo, ho una pelle particolarmente sensibile che non è in grado di protegegrsi. Nel secondo caso, se mi sovraespongo annullo le capacità della pelle di rispondere all’insulto del sole. E’ come avere davanti una torta e dire: mi farà male? Sì, se sono diabetico e ne mangio anche solo una fetta, oppure non lo sono, ma la ingurgito tutta in una volta», spiega il dermatologo.
«Oggi le creme per la fotoprotezione sono molto evolute – aggiunge Monfrecola – e mentre quelle di una volta badavano solo a non farti scottare, quelle in commrcio oggi bloccano gli Uvb, i raggi ultravioletti corti che provocano scottature e limitano anche gli Uva che producono invecchiamento e hnno un effetto oncogeno. In più contengono anche sostanze naturali che riparano la pelle danneggiata».
Ricordarsi che se si usano farmaci come alcuni antidiuretici, antidepressivi, antibatterici, antidiabetici oppure anche i gel per le distorsioni articolari e muscolari essi possono avere un effetto fototossico. «E’ peferibile non utilizzare creme vecchie perché l’apertura e la chiusura delal confezione possono aver fatto penetrare dell’ossigeno che con il tempo potrebbe aver alterato la qualità del prodotto».