Nola, debito Campania Felix: la cifra sarà appostata nel documento del bilancio di previsione
Nola – Potrebbe delinearsi nei prossimi giorni un ricorso avverso al decreto di fallimento di Campania Felix, l’ex partecipata dei comuni nolani. Sarà questo l’estremo tentativo della compagine sociale per evitare il giogo della curatela fallimentare.
Per il comune di Nola però non cambia nulla: i debiti andranno onorati comunque. Del resto, la procedura di riconoscimento in consiglio comunale era partita già molto tempo prima che arrivasse la famigerata sentenza pronunciata alcuni giorni fa dai giudici della sezione fallimentare del Tribunale di Nola. Un provvedimento che ha chiuso un iter originato da un decreto ingiuntivo pari a 44.000 euro vantato da una società interinale.
Ma il riconoscimento potrà avvenire solo dopo l’approvazione del bilancio di previsione 2015. A confermare la notizia è lo stesso presidente della commissione finanze, Carmine Pizza che in più di una seduta ha affrontato all’interno dell’organo consiliare la spinosa questione. “Si dovrà necessariamente attendere prima l’approvazione del bilancio di previsione per poi procedere al riconoscimento del debito nei confronti di Campania Felix appostando la cifra nel documento finanziario”.
Ciò significa che l’iter è ancora piuttosto lungo. L’ approvazione del bilancio di previsione ha come limite massimo il 30 maggio. E’ ipotizzabile che l’amministrazione possa giungere al disco verde anche prima ma si tratterà di un anticipo necessariamente minimo. Successivamente si passerà alla discussione ed all’approvazione in una seduta a parte del consiglio comunale dei debiti fuori bilancio, in primo luogo quello di Campania Felix.
Nel mezzo non va dimenticato l’altra importante scadenza che è quella dell’approvazione del consuntivo dell’anno 2014 previsto entro il 30 aprile.
L’entità del debito da onorare è ormai più che noto e ammonta a circa 2.800.000 euro. L’amministrazione ha provato anche di spuntare una transazione per ottenere un risparmio per le casse comunali, pari ad 1 milione e 800 mila al netto dunque degli interessi e delle rivalutazioni. Il tentativo è però andato a vuoto vista l’opposizione dell’azionista di maggioranza della società, il comune di Tufino. Ora il timore è che dalla curatela fallimentare che passerà al setaccio i conti della società potrebbero venir fuori altri crediti vantati dall’ex partecipata. Al momento si resta però ancorati allo stato dell’arte che vede, al di là dell’esito dell’eventuale ricorso contro il decreto di fallimento, pienamente in corsa l’iter per il riconoscimento del debito in consiglio comunale per 2 milioni e 800 mila.
“Si tratta di 2milioni 480mila euro di cui un milione 854mila in quota capitale e 626mila per interessi – afferma il sindaco di Nola Geremia Biancardi – Una somma rivendicata in virtù di un lodo arbitrale in base al quale la società pubblica ha rivendicato crediti nei confronti del Comune di Nola vantati per il periodo 2006 – 2008 che dunque riguardano passate amministrazioni e che noi ci siamo ritrovati come un vero e proprio fardello”.
La somma riguarda in particolare la richiesta di adeguamento all’epoca dei canoni per lo smaltimento dei rifiuti così come quello relativo mancato pagamento di alcuni straordinari. Nel frattempo anche l’opposizione si mostra preoccupato rispetto alla questione e chiede che si faccia luce sulle responsabilità. “Ero certo che si arrivasse a questo punto – afferma il consigliere Carmela Scala (Ncd) – la nostra maggiore preoccupazione è rivolta ai lavoratori che negli anni non si sono visti nemmeno pagate le finanziarie nonostante le trattenute sugli stipendi. Così come prevede la legge le loro spettanze godranno di una tutela privilegiata ma occorre che si faccia chiarezza sulle responsabilità che hanno determinato tutto questo”.