2011 bianconero: un anno dai due volti

Il 2011 appena trascorso, è stato , forse, uno dei peggiori anni per la Nola calcistica, o meglio i primi sei mesi del 2011 sono davvero da dimenticare. E’ stato l’anno dei record, negativi si intende, che ha visto frantumare in pochi mesi tutti gli sforzi compiuti dalle varie società e dai vari Presidenti per portare il Nola Calcio ai livelli che merita.  Dopo la promozione in serie D , infatti, a Nola si è abbattuto il fallimento totale, sia da un punto di vista societario che strettamente calcistico. Società senza Presidente e dirigenza, squadra composta da tutti giovani, per la maggior parte “pescati” in categorie minori , e immancabilmente retrocessione conquistata con largo anticipo battendo tutti i record negativi della storia del  Nola e non solo. Con una squadra retrocessa , e soprattutto con entusiasmo affievolito, era davvero difficile ripartire per l’ennesima volta.

Ma come in tutte le favole a lieto fine, c’è stato “il principe azzurro che ha risvegliato la principessa”: i tifosi che con la solita tenacia che li contraddistingue hanno lottato per difendere quella principessa(NOLA), che faticosamente avevano precedentemente conquistato. Proteste continue, presenza continua in trasferta e continua lotta per un diritto spesso a loro negato. Da non dimenticare, però, sono anche tutti quei personaggi che in un modo o in un altro hanno contribuito alla “rinascita” del Nola Calcio.

Ed ecco che comincia la seconda parte del 2011 bianconero, pieno di conquiste e soddisfazione, del tutto diversa dalla prima. Nuovo titolo(di serie D), nuovo Presidente, nuova società e nuova squadra, il tutto condito con il nuovo manto erboso dello “Sporting Club” che ha permesso di giocare tutte le gare interne nella propria “casa” . Una strada tutta in salita , fatta da numerosi ostacoli e soprattutto molti pericoli. Un inizio stagione che certamente non è stato dei migliori ma che con il tempo ha portato i frutti sperati: quinto posto in classifica, migliori giovani calciatori della Serie D e un entusiasmo riacceso nei cuori dei tifosi bianconeri.

Certo, come in ogni situazione la strada è ancora lunga, c’è ancora molto da fare: settore giovanile competitivo, strutture sportive adeguate,  ma di sicuro ci si è posizionati su binari giusti che hanno come unica direzione la Lega Pro.

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