Università Parthenope: corsi anche a Nola, esami a Napoli
Nola – Sebbene in forma ridotta, la sede nolana dell’Università Parthenope continuerà la propria attività anche per il prossimo anno accademico. E’ il risultato, che a giudicare dalle premesse può considerarsi il massimo possibile, raggiunto dalla battaglia comune intrapresa dagli studenti, dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Geremia Biancardi, che insieme ai vertici dell’ateneo hanno provato ha siglare un’ intesa con il competente Ministero per scongiurare una chiusura totale della sede bruniana. A partire da quest’ anno, dunque, all’ombra dei Gigli, sarà attivo solo il biennio della facoltà di Giurisprudenza, mentre tutto il resto dell’attività, a partire da ottobre, si svolgerà a Napoli.I noti problemi sul tappeto, sono sia di ordine economico che amministrativo. L’ateneo in primo luogo non può spendere ogni anno 120mila euro di fitti, a cui poi si sommano le ordinarie spese di amministrazione, che sono di circa 150mila euro l’anno. Tuttavia anche se i Comuni del territorio riuscissero a trovare le somme necessarie (anno per anno) e le mettessero a disposizione, quello che sarebbe possibile lasciare aperto a Nola sarà al massimo un “centro di ascolto”, in pratica una struttura, già operativa, dove saranno svolte alcune lezioni. Le segreterie e le sedute di esame invece troveranno posto solo a Napoli. L’altro giorno i vertici dell’Università hanno deciso in merito all’assetto da dare all’anno accademico che sta per iniziare: il primo ed il secondo anno di Giurisprudenza vedranno la sede principale delle lezioni comunque a Napoli, anche se gli iscritti potranno in ogni caso seguire dei corsi “supplementari”a Nola. Questa possibilità sarà garantita anche alle matricole (ma non anche agli studenti degli anni successivi al primo) di Economica Aziendale. Le sedi per il momento continueranno ad essere quella di via Fellecchia e di piazza Giordano Bruno. Abbandonate invece le lezioni nei cinema. Intanto da alcuni mesi si sono mobilitati gli studenti, scesi sul piede di guerra per l’annunciata chiusura dell’ateneo nolano. I ragazzi hanno steso una petizione ed hanno raccolto numerose firme tra gli iscritti oltre che tra i semplici cittadini, da inviare al presidente della Regione Caldoro, allo scopo di chiedere un intervento per scongiurare il rischio chiusura. Gli studenti hanno anche fatto sbarcare su internet la loro protesta: hanno attivato infatti uno spazio su un sito specializzato: il tutto per raccogliere anche adesioni digitali per la loro lotta. Al fianco degli studenti, molti sindaci del territorio, in primis quello della città di Nola, Geremia Biancardi, dichiaratisi disponibili a mettere a disposizione risorse e strutture, a condizione però di lasciare in città la facoltà e non un centro di ascolto, migliorando l’ offerta formativa. “Per il momento – aggiunge il preside della facoltà, Federico Alvino siamo riusciti al con grandi sforzi, a tenere in piedi il centro di ascolto a Nola, ma per i prossimi anni avremo necessità del sostegno economico del territorio anche per questo, altrimenti potremmo essere costretti ad eliminare anche questo presidio territoriale, accorpando tutte le attività a Napoli”.
“Pur consapevoli delle difficoltà e consci che al momento si è raggiunto un risultato importante, scongiurando la chiusura totale della sede nolana dell’Università Parthenope, non demordiamo dal nostro fermo proposito di continuare la nostra battaglia, affinché appena le condizioni lo renderanno possibile, l’intera sede universitaria sia riportata a Nola”. E’ il commento del presidente del Comitato Intesa Universitaria, Gennaro Saiello (nella foto insieme a Trombetti) che aggiunge “ Riteniamo che i margini per un ripristino totale delle sede nolana ci siano tutti. Certo in questa fase, garantire il biennio e la possibilità di seguire le lezioni in città, non è un risultato da poco, se consideriamo quelle che erano le premesse. Abbiamo raccolto con la nostra petizione – continua ancora Saiello – ben seimila firme che nei prossimi giorni consegneremo al presidente della Regione Campania. Inoltre abbiamo un’ intesa con lo stesso assessore regionale all’università, il professor Trombetti che ci ha assicurato il suo interessamento alla vicenda nei limiti di quello che è il perimetro dell’autonomia degli atenei. Noi siamo fiduciosi che la sede nolana potrà prima o poi ritornare alla sua piena integrità e magari essere potenziata, perché in questo territorio vi è una reale e consistente utenza tale da giustificare una sede periferica. Nel frattempo – conclude Saiello – il nostro impegno è volto anche a rendere il percorso universitario quanto più agevole possibile ai nostri colleghi. A tal proposito, voglio annunciare la costituzione prossima dell’associazione Intesa Parthenope che realizzerà nell’immediato un funzionale sito internet che sarà corredato da una serie di servizi utili e la stipula di vantaggiose convenzioni con esercizi commerciali del territorio”.