Nola:borgo di Cicala tra i rifiuti

Nola -Il problema dei rifiuti affligge le zone più belle della nostra regione. Mentre l’area nolana sembra non risentirne, riuscendo se non a risolvere quantomeno a contenere il problema, lo stesso impegno non viene profuso nel tutelare lo storico borgo di Castel Cicala, dove si trovano l’altisonante castello di Santa Lucia e un antico rudere scoperto da poco, ove si presume sia nato il filosofo Giordano Bruno. Il castello, da qualche tempo, nel periodo natalizio diviene teatro dell’ annuale presepe vivente che riunisce gran parte della popolazione e rimane periodicamente aperto per permettere ai turisti e agli stessi nolani di approfondire la storia della loro città. Tutto ciò sarebbe splendido se non avvenisse dinanzi a cumuli di spazzatura sparsi lungo tutto il viale che porta alla sommità del borgo. Mentre per le strade centrali della cittadina i rifiuti vengono regolarmente ritirati e smaltiti,  Castel Cicala diventa ogni giorno un luogo adatto per scaricare oggetti che per pigrizia o per ignoranza non vengono smaltiti come dovrebbero. Inoltre, in alcune zone trafficate di Nola sono state installate delle telecamere, che si spera a breve vadano in funzione, utili oltre che per la sicurezza dei cittadini anche per prevenire ed eventualmente sanzionare azioni di questo tipo; ma la frazione di Cicala sembra distaccata da questi rigidi provvedimenti per combattere il problema dei rifiuti. Andando avanti di questo passo, a causa anche della staticità delle istituzioni, a risentirne maggiormente non saranno solo le poche persone residenti in quella zona, ma anche i vari punti ristoro che molti clienti prediligono per l’aria pulita e la qualità del cibo, cose che purtroppo verranno a mancare se non si darà una svolta a questa situazione. E’ ingiusto , infatti, che a causa di qualche persona che definirei incivile ne debba risentire l’intera cittadina, mettendo soprattutto a rischio un patrimonio culturale di un’importanza così elevata che merita di essere salvaguardato.

 

Manola Gherardi

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