Nola, parto a rischio perfettamente riuscito
Nola – Un parto che richiedeva una struttura adeguata. Il livello di rischio non era da sottovalutare. Alla fine, però, a causa di una serie di congiunture e dei tempi ormai pronti per la nascita, l’intervento, un taglio cesareo, è stato eseguito al Santa Maria della Pietà, sebbene la struttura non fosse propriamente attrezzata al caso. Ma la bravura dell’equipe medica ed un pizzico di buona sorte, necessaria in ogni piccola grande impresa, hanno permesso che tutto andasse per il meglio. E’ la storia con finale a lieto fine della neo mamma, per la terza volta, la signora Monica di Nola. L’ultima gravidanza l’aveva avuta sei anni fa, nel 2004. Nel mezzo, un evento che ha cambiato un po’ la sua vita: il trapianto del fegato. L’intervento eseguito al Molinette di Torino, perfettamente riuscito. Poi la nuova, gravidanza. Ed è qui che iniziano i timori per Monica. I soggetti trapiantati, infatti, in queste circostanze, presentano livelli di rischio da non sottovalutare, visto che sono sottoposti a trattamenti di ciclosporina, per contenere situazioni di rigetto. “ Quando la signora venne da me – spiega il dottor Giulio La Marca(nella foto), ginecologo in servizio all’ospedale di Nola – mi rappresentò il quadro clinico piuttosto delicato, in considerazione del trapianto avuto qualche anno prima. Era necessario procedere con grande prudenza”. L’equipe del Santa Maria della Pietà, dunque, prende in cura Monica, monitorando la situazione. L’orientamento, però, è quello di effettuare il parto in un ospedale attrezzato, come il secondo Policlinico di Napoli. “ In soggetti di questo tipo – continua ancora La Marca – possono verificarsi eventi incontrollati sia per quanto concerne la madre che il bambino”. Ma terminati i giorni stabiliti, ecco l’imprevisto. Il Secondo Policlinico in quel periodo non può accogliere nuovi pazienti, perché il reparto ostetricia è chiuso per un’ infezione. Non resta che “dirottare” la paziente in un’ altra struttura. Ma anche in questo caso, l’ ospedale Annunziata non ha posti. Nel frattempo, il tempo scorre inesorabilmente. Stante la difficoltà di reperire un posto in una struttura maggiormente attrezzata ecco che la soluzione “nolana” si avvia ad essere sempre più concreta. “ Per la verità è stata la signora Monica ad insistere che l’intervento si svolgesse a Nola – continua lo stesso La Marca – nonostante i timori del caso. Ma Monica riponeva grande fiducia nella nostra equipe. Ed è stato così che abbiamo effettuato una consulenza telefonica con i medici del Molinette di Torino, sia sul piano anestesiologico che su quello pediatrico. Abbiamo studiato tutte le cartelle che riguardavano la signora ed effettuato tutti gli accertamenti necessari. Solo dopo tutto questo abbiamo proceduto al taglio cesareo. L’intervento è perfettamente riuscito, con la nascita di Antonio. Dopo tre giorni di degenza la signora è stata anche dimessa.”. Un intervento oltremodo delicato che ha visto protagonista l’equipe composta, oltre che dal ginecologo Giulio La Marca, anche dal medico Claudio Bernadesca, dall’ostetrica Teresa Ruggiero, dall’anestesista Eugenio Faraone, dal pediatra Luigi De Stefano. “ Voglio ringraziare l’ intera equipe che mi ha avuto in cura – dichiara Monica Pirro – ho potuto riscontrare l’alta professionalità dei medici dell’ospedale di Nola e proprio per questo ne desidero dare testimonianza, visto che molto spesso la struttura viene citata solo per le sue criticità”.
Il reparto Ginecologia, guidato dal dottor Cosimo Ricco (nella foto) è certamente uno dei pezzi pregiati del Santa Maria della Pietà, grazie ad un nuovo modo di concepire l’evento del parto e per la vasta e completa assistenza che le pazienti possono usufruire, attraverso una struttura moderna ed accogliente, oltre che ad un personale competente capace di risolvere con professionalità, anche i casi più critici. Un parto umanizzato. E’ questo il principio base che ha informato la risistemazione del reparto ostetricia dell’Ospedale di Nola, che ha restituito al nosocomio bruniano, circa due anni fa, un reparto più funzionale e moderno. L’intervento di adeguamento è durato cinque mesi, sviluppando un programma che ha realizzato una piccola ma significativa “rivoluzione” tecnologica che fa attualmente del reparto Ginecologia – Ostetricia, un’ isola felice all’interno del Santa Maria della Pietà che presenta, come è noto, varie criticità. Si comincia dalla camere per le partorienti dotate anche di bagno e docce I nuovi strumenti poi, aprono nuove possibilità per il parto, essendo funzionali a rendere questo evento quanto più gioioso è possibile e capaci a fronteggiare tutti i possibili imprevisti. Punta di diamante di questo nuovo corso del reparto ostetricia è la vasca per il parto in acqua . Si tratta di una tecnica che a Nola ha rappresentato un’assoluta novità, che consente di ricreare le condizioni primordiali della vita che nasce e si sviluppa in acqua. Naturalmente si tratta di una opzione in più per poter offrire alla paziente, a seconda dei casi, la migliore soluzione per il parto più sicuro. All’interno del reparto anche poltrone che consentono un massaggio lombare automatico durante il parto, che ha riscontra il gradimento neo mamme che lo hanno “ provato”. Il problema resta l’attività operatoria che rappresenta una delle criticità generali dell’ospedale di Nola, visto che al momento è attiva una sola camera operatoria, considerato che l’altra è destinata alle urgenze. Ma con il completamento del blocco centrale annunciato per l’autunno anche questa criticità dovrebbe essere in buona parte contenuta.