Città Viva: l’amministrazione comunale dimentica la storia e i beni culturali della città
L’8 settembre 1943 l’armistizio firmato dal Comando militare italiano poneva fine ad un’impari lotta, risparmiando ulteriori lutti e stenti ad una nazione stremata dalla guerra voluta dal regime fascista. Iniziava con la Resistenza il nuovo risorgimento italiano che avrebbe liberato il Paese e alimentato lo spirito democratico che è alla base della nostra Costituzione. L’11 settembre, a Nola, nello stesso luogo dove nel 1820 erano partiti i moti rivoluzionari di Morelli, Silvati e Minichini, scoccò la scintilla della ribellione contro gli occupanti tedeschi. La rappresaglia nazista si scatenò contro 10 ufficiali della Caserma Duca D’Aosta, trucidati a colpi di mitraglia in Piazza d’Armi. Alle vittime militari si aggiunsero anche due civili nolani. A 68 anni di distanza la città sembra aver dimenticato tali avvenimenti. L’amministrazione comunale non ritiene opportuno commemorare con la dovuta solennità l’importante anniversario, né tantomeno è interessata a coltivare la memoria storica della nostra terra.
Nell’ultima finanziaria, la Regione Campania aveva annunciato in pompa magna lo stanziamento di 50mila euro per promuovere iniziative culturali e celebrazioni dell’eccidio. I rappresentanti politici della maggioranza avevano fatto a gara per rivendicare il risultato. Sono bastati pochi mesi per far cadere tutto ed il contributo regionale oggi è completamente cancellato. Città Viva, con l’intento di infrangere questo ingiustificabile silenzio, l’11 settembre 2009 fasciò a lutto alcuni luoghi simbolici del degrado in cui versa il centro storico di Nola: il monumento a Morelli e Silvati, la Chiesa di S. Chiara, la Chiesa dei SS. Apostoli, il complesso di S. Maria la Nova. Una provocazione per ricordare lo stato pietoso in cui si trovano monumenti, edifici, luoghi importanti della nostra storia e cultura. Lo scorso anno, invece, con una raccolta di firme della cittadinanza fu proposto all’amministrazione di ribattezzare Piazza d’Armi, dedicandola ai martiri dell’eccidio.
“Grazie alle nostre denunce qualche piccolo intervento è stato fatto – sottolinea il capogruppo consiliare, Gianluca Napolitano – ma non possiamo nascondere l’indignazione per la gravissima situazione in cui versano beni archeologici di inestimabile valore come il Villaggio preistorico e l’Anfiteatro. Per quanto riguarda l’incredibile vicenda del villaggio di via Polveriere, da oltre 2 anni ridotto ad uno stagno maleodorante e per il cui recupero si attivò anche un Comitato di associazione e cittadini, siamo ancora in attesa di conoscere i tempi e le modalità di intervento della Regione. Al clamore degli annunci non è seguito nulla di concreto, ancora una volta ha prevalso la politica degli spot propagandistici mentre i cittadini vedono avanzare solo degrado ed abbandono. L’amministrazione comunale non può rimanere in silenzio davanti a questo insopportabile scempio“.
di Comunicato Stampa