Biancardi:” Siamo per l’acqua pubblica, ma al momento manca un nuovo quadro normativo”
Nola – La presenza del gonfalone del comune di Nola alla manifestazione per l’acqua pubblica a Roma, dimostra come l’amministrazione è per l’acqua pubblica in linea di principio. Del resto io ho personalmente votato a favore durante il recente referendum”. Così il sindaco Geremia Biancardi commenta la presenza del gonfalone del comune di Nola a Roma. “ Dobbiamo, però, considerare – precisa ancora il sindaco che al momento manca una legge di carattere nazionale che disciplina la materia. A chi ci accusa di non aver fatto abbastanza per perseguire l’obiettivo dell’acqua pubblica, inserito anche nel nostro programma elettorale, voglio rimarcare – prosegue Biancardi – come personalmente sia stato presente alle riunioni del comitato, senza mai sottrarmi al confronto. Inoltre, all’interno della bozza del nuovo statuto del Comune è inserito un articolo in cui si definisce l’acqua un bene comune, così come proposto all’epoca dal consigliere comunale Luigi Conventi. In questa fase, però, non ci sono gli strumenti giuridici per staccare la gestione della Gori e noi come amministratori abbiamo l’obbligo di rispettare quelle che sono le norme vigenti. Se qualcuno ci indica un percorso giuridico legittimo, siamo pronti a seguirlo. Così come appena dovesse cambiare la legge nazionale, saremo pronti a staccare la gestione Gori anche il giorno dopo. Appare evidente che al momento queste condizioni non ci sono – continua Biancardi – ed è proprio per questo che bisogna in questa fase pretendere un buon servizio dall’ente gestore. Possiamo, ad esempio, perseguire la strada dell’inadempimento contrattuale, così come proposto da alcuni esponenti della minoranza. Così come ritengo valida la possibilità di istituire una commissione che monitori l’attività della Gori. Del resto è questa l’indicazione deliberata in uno degli ultimi consigli comunali”. Rispondendo a quanti prendono a modello il comune di Napoli, dopo la costituzione della società pubblica “Abc” interamente pubblica, lo stesso Biancardi precisa “ Va detto che il comune di Napoli, per quanto concerne la gestione dell’acqua pubblica, non aveva alcuna partecipazione privata, non facendo parte di alcun Ato. L’Arin, infatti, era una società a totale capitale pubblico, come la nuova società a cui è stato semplicemente cambiato il nome.”.