Scuola e legalità. Se ne è parlato all’Ambrogio Leone
Un convegno per spiegare come le istituzioni e la scuola in prima linea possono promuovere la cultura della legalità, specie tra i giovanissimi. Il titolo dell’incontro è stato appunto: “Il ruolo della scuola e delle istituzioni per promuovere la legalità” e si è tenuto l’altro giorno presso l’istituto scolastico professionale Ambrogio Leone di Nola. Da pochissimo tempo sotto la guida della dirigente scolastica Maria Teresa Palmieri, l’istituto ha aperto le porte ad autorità civili, religiose e militari, nonché ad esperti del settore affinché si potesse analizzare in modo serio e costruttivo il ruolo importantissimo che la scuola ricopre nella vita dei giovanissimi. Ad aprire i lavori Geremia Biancardi, Sindaco della città bruniana, il quale ci ha tenuto prima di tutto a chiarire quale fosse nella cognizione comune il concetto di legalità e in che misura l’amministrazione dallo stesso guidata si stesse impegnando nel perseguire la diffusione di tale valore: “Per legalità – ha esordito Biancardi – dobbiamo intendere il rispetto di tutte le norme che regolano la convivenza civile e la consapevolezza che la nostra libertà finisce dove comincia quella degli altri. E’ compito delle istituzioni ma anche di ogni singolo cittadino garantire il rispetto assoluto della legalità; mentre è giusto che le istituzioni siano sempre pronte a recepire le istanze e le difficoltà dei singoli cittadini. Non a caso il primo atto di questa amministrazione, subito dopo il nostro insediamento nel 2009, fu aderire alla Stazione unica appaltante. Attraverso tale importantissimo istituto, le varie gare d’appalto vengono fatte direttamente sotto il controllo della Prefettura, garantendo maggiori controlli sulle stesse a garanzia di trasparenza e sollevando i funzionari comunali da eventuali pressioni esterne”. Di rilievo anche l’intervento di Carmine Papilio, Responsabile unità operativa complessa psicosociale per le dipendenze – Nola, il quale ha dichiarato: “Noi, come Asl Napoli3 Sud cerchiamo di radicarci sul territorio creando un contatto prima di tutto con la scuola. Ci rivolgiamo soprattutto a quei giovani che affrontano maggiori difficoltà di inserimento. E’ facile additare i giovani come fannulloni ma è fondamentale offrire ai ragazzi delle alternative valide e su questo le Asl, la scuola, le istituzioni e la Chiesa possono fare tanto”. A chiudere i lavori Don Tonino Palmese, referente per la Campania dell’associazione Libera che ha tenuto il folto pubblico inchiodato per circa un’ora. “Nel ripensare al ruolo che la scuola ha nell’educazione e nella formazione dei più giovani – ha dichiarato don Tonino – mi torna in mente un racconto bellissimo di Luis Sepùlveda, La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare. In questo racconto una gabbianella morente lascia a il proprio uovo a un gatto amico chiedendogli tre cose: di non mangiare l’uovo, di covare l’uovo e soprattutto di insegnargli a volare. La metafora è semplice. La scuola deve imparare a non aggredire i giovani a relazionarsi con loro ma soprattutto a insegnare loro che possono volare”.