Casamarciano:siglato l’accordo di programma sui rifiuti tra i comuni dell’area nolana e Provincia
Casamarciano – Comuni area nolana – Provincia di Napoli: arriva l’accordo. Dopo mesi di trattative, dunque, trovata un’ intesa tra le due parti per lo smaltimento dei rifiuti e l’utilizzo dello Stir di Tufino. L’accordo di programma è stato siglato ieri sera a Casamarciano tra i sindaci “Bruniani “e la Provincia di Napoli, rappresentata per l’occasione dall’assessore all’ambiente Giuseppe Caliendo. I termini del documento sono stati illustrati punto per punto durante l’assise che ha riunito tutti i consigli comunali dell’area nolana. A coordinare i lavori è stato il sindaco di Nola, Geremia Biancardi. I sindaci sottoscrittori si sono dichiarati soddisfatti, in quanto l’accordo di programma tutela l’area nolana, prevedendo una priorità a conferire presso lo Stir di Tufino, per i comuni dell’hinterland e per quelli che raggiungono il 35% di raccolta differenziata. I sindaci del nolano vigileranno affinché l’accordo sottoscritto, che vieta l’apertura di qualsiasi discarica nel territorio, venga applicato in maniera rigorosa, evitando che la città di Napoli assuma una posizione di preminenza nel conferimento a Tufino, visto le basse percentuali di raccolta differenziata che registra il capoluogo partenopeo. “ Si tratta di un documento che difende e tutela il nostro territorio, escludendo la possibilità di apertura di nuove discariche – dichiara il sindaco di Nola Geremia Biancardi – si sancisce il principio dell’autonomia degli ambiti e la priorità a conferire dei comuni del territorio e di quelli che si distinguono per alte percentuali di raccolta differenziata. Anche per l’assessore alla provincia Giuseppe Caliendo, l’accordo di programma rappresenta un significativo passo in avanti verso una normalizzazione del sistema generale di smaltimento, in un’ ottica di trasformazione del rifiuto in risorsa, ma soprattutto di confronto con i territori. Durante l’incontro di ieri sera non sono mancate, però, alcune contestazioni da parte di quanti ritengono l’accordo insufficiente e l’utilizzo delle cave dismesse un nuovo modo per realizzare, di fatto, discariche. A non convincere è la questione relativa al così detto biostabilizzato, residuo della frazione organica, proveniente dalla lavorazione dello Stir, con codice Cer 190503,che sarà utilizzata per risagomare le cave. A fornire rassicurazioni sul punto è stato il sindaco di Tufino, Carlo Ferone.
“Nessun pericolo per la salute, nessuna nuova discarica sul territorio di Tufino: l’accordo siglato con Provincia, Regione e Commissariato di Governo introdurrà un sistema di trattamento dei rifiuti e ricomposizione ambientale delle discariche già attivo in altre regioni italiane e Paesi europei – dichiara Ferone – Piuttosto noi saremo i primi della Campania ad intraprendere questa strada Gli interventi potranno partire – spiega ancora -Ferone solo in presenza di verifiche che abbiano attestato l’idoneità dei siti. Il piano di ricomposizione ambientale avverrà per metà con terreno vegetale e per l’altra metà con il rifiuto biostabilizzato prodotto dallo Stir di Tufino, identificato con il codice Cer 19.05.03. Il biostabilizzato – spiega Ferone – non va confuso con il Fut.( Frazione umida tritovagliata) ma si tratta di un prodotto sottoposto a duplice trattamento: la stabilizzazione che dura 21 giorni e la vagliatura che consente l’eliminazione di ulteriori score inquinanti”
Assocampania Felix, Difesa dell’Agro nolano, Città Viva : insoddisfatti dell’accordo
A dichiararsi non soddisfatti dell’accordo di programma, siglato tra i sindaci del territorio e la provincia sono alcune associazioni ambientaliste e forze politiche del territorio. “Le associazioni aderenti alla Federazione Assocampaniafelix, unitamente al Comitato per la Difesa dell’Agro Nolano – recita una nota – stigmatizzano negativamente la mancata convocazione delle associazioni da parte del Tavolo dei Sindaci, riunito oggi a Casamarciano, per approvare l’Accordo di Programma con la Provincia di Napoli che, di fatto, riapre la discarica di ‘Paenzano2’, con lo sversamento di oltre 100mila tonnellate di rifiuti tritovagliati e biostabilizzati sulla sua sommità. Tale Accordo di Programma non tutela, a nostro avviso, la salute dei cittadini e non risolve, di fatto, il problema dello smaltimento dei rifiuti, perché continua a privilegiare i comuni che non fanno la raccolta differenziata (e anche quelli che non raggiungono percentuali come per legge) ed a puntare ancora sul trattamento del tal quale, con la produzione del rifiuto biostabilizzato, che deve essere smaltito obbligatoriamente in discarica o nelle cave. Questa soluzione, valida in maniera vergognosa solo per la Campania, inquinerà ancora di più le falde acquifere presenti nel sottosuolo della zona di Tufino-Casamarciano, con ingenti danni all’agricoltura e alla salute dei residenti. E’ per questo che la Federazione Assocampaniafelix e il Comitato per la Difesa dell’Agro Nolano – conclude la nota – hanno deciso di continuare la protesta e di non sottoscrivere quell’Accordo, ancor più preso atto dell’estromissione dal Tavolo di ben tre sindaci del comprensorio, ‘rei’ di non aver sottoscritto il preliminare dell’Accordo stesso. Nei prossimi giorni usciremo con un nostro comunicato per esprimere altre considerazioni in merito alla questione.
“L’accordo di programma siglato dai sindaci è sbagliato e non risolve la drammatica emergenza ambientale del territorio nolano – sostiene Gianluca Napolitano, capogruppo consiliare di Città Viva – perchè in barba alle leggi italiane e alle normative europee, un artificio legislativo cambia il nome dei rifiuti da smaltire in discarica e consente di utilizzarli in cave dismesse. Una operazione che vale solo per la Campania e che resta illegittima nel resto della penisola ed in tutti i Paesi civili. Siamo tristemente famosi per la grande quantità di cave, ora corriamo il rischio che decine di buchi vuoti vengano completamente riempiti di rifiuti, formando autentiche montagne di monnezza. Invece, a supporto della raccolta differenziata servono impianti adeguati per il compostaggio e per completare l’intera filiera del riciclo – sottolinea Napolitano – perché si continua a tacere sulle pesanti responsabilità dell’amministrazione comunale di Nola che anni fa ha perso un finanziamento di 8 miloni di euro per la realizzazione di un importante impianto di compostaggio in zona Asi?”
Rocca, Visciano, San Vitaliano: non sottoscrivono l’accordo di programma
A non sottoscrivere l’accordo di programma sono stati tre comuni. In particolare, si tratta del comune di San Vitaliano, Visciano, Roccarainola, rappresentati rispettivamente dai sindaci Falcone, Montaro, e De Simone. Le tre fasce tricolori, in un articolato documento hanno motivato il loro dissenso.”L’autonomia degli ambiti la loro delimitazione e composizione,la loro stessa esistenza sono costruzioni non legittimate,non avendo l’Ente preposto(Provincia di Napoli) ancora provveduto a deliberare in merito nelle sedi e con le procedure dovute – si legge nella nota – l’assenza di un piano provinciale d’ambito,e quindi di una visione e di una strategia d’insieme,vanifica gli sforzi localistici del“fai da te”, sia pure apprezzabili dal punto di vista dell’impegno”. Secondo i sindaci non firmatari “A fronte delle poche unità di migliaia di tonnellate di “compost fuori specifica” provenienti dall’indifferenziato prodotto dai Comuni dell’Area Nolana,le disponibilità offerte,che oltre ad un numero considerevole di cave,riguardano anche le discariche di Paenzano uno e due, sono francamente troppe per non insospettire”. I tre sindaci evidenziano di essere stati marginalizzati per loro posizione di dissenso. “I sindaci non sottoscrittori – si legge ancora nella nota – regolarmente invitati a partecipare,sono stati,a lavori iniziati,privati del diritto-dovere di voto sugli argomenti all’ordine del giorno. Non solo,ma sempre alla luce di una discutibilissima interpretazione degli effetti dell’accordo,è stato loro ufficialmente comunicato,di ritenersi fuori dall’Area Nolana e di trovarsi conseguentemente una “sistemazione”da qualche altra parte,in spregio a tutti i criteri di omogeneità e di contiguità territoriale. Escludendo ogni intento persecutorio,di cui obiettivamente non s’intravedono i motivi,è chiaro che ci troviamo di fronte ad errori di valutazione che diventano ancora più imperdonabili per la parte dovuta ad un’evidente supervalutazione delle funzioni esercitate dal collegio dei sindaci firmatari dell’accordo. L’auspicio è quello di recuperare e rafforzare, anche nella diversità di posizioni,l’obiettivo comune di salvaguardare il territorio da ulteriori scempi e pericoli”.Infine gli stessi sindaci evidenziano alcune delle considerazioni contraddittorie che il documento presenterebbe a proposito di Paenzano. “Paenzano I e II,nel mentre nella premessa dell’accordo vengono considerate discariche per le quali è consentito solo un intervento di bonifica che per nessun motivo sarebbero dovute essere riattivate(risultanze del Consiglio Comunale aperto di Tufino, ufficialmente recepite, condivise e deliberate da quasi tutti i Consigli comunali dell’area,balzano al primo posto nella speciale graduatoria delle disponibilità offerte,ma solo per ricomporle, ricoprirle e risagomarle: è precisato nell’accordo! Al riguardo è forse utile ricordare che quando fu aperta Paenzano uno, il relativo progetto,nelle prime righe della parte descrittiva, presentava l’intervento proprio come ricomposizione ambientale”.