San Paolo Volley, tra sport e solidarietà
Titoloni non servono per presentare una nuova realtà sportiva che, nel caso, si proietta nella pallavolo. Perché, si sa, gli intenti, gli obiettivi, gli scopi, inizialmente ci stanno tutti. E vengono giustamente esternati con prudente entusiasmo e con cauto ottimismo, anche perché immergersi in un contesto che intende interagire anche nel sociale, comporta dei costi e dei fondi non sempre reperibili, neanche tra importanti realtà economico/commerciali che amano lo sport ed il proprio paese.
Sensibile in merito si è dimostrata l’impresa Eurotec, sponsor principale operante nella zona industriale di Nola, che ha sposato in pieno l’iniziativa messa in atto principalmente da Vittorio Curcio – presidente – e da Umberto Tortora – vice presidente – di voler allestire una compagine di pallavolo in quel di San Paolo Belsito, iscrivendosi direttamente al campionato regionale di serie “D” femminile, profittando anche del ‘titolo’ concessogli dal prof. Giamundo e gentile consorte della “Green Wins” di San Giuseppe Vesuviano.
Per l’avventura che ‘patron’ Curcio e soci si accingono ad intraprendere, l’ossatura della squadra è quella della ex compagine vesuviana, ma si avvale anche di ‘prestiti’ di società amiche, tutte intervenute con propri rappresentanti alla fatidica serata della presentazione della squadra che, praticamente, ufficializza l’ingresso del San Paolo Volley nello sport sottorete. A guidarle dalla panchina coach Emilio Casillo e il suo secondo Luigi . L’area tecnica, pur non facendo proclami altisonanti, nutre estrema fiducia nel ‘roster’ messo loro a disposizione dalla società.
Le giovanissime atlete – assente il solo neo acquisto Anna Di Nardo, fuori sede per impegni personali – sono state chiamate sul palco allestito nella palestra dell’istituto “G. Costantini”, dove le ‘belsitane’ disputeranno le proprie gare interne, e presentate in ogni aspetto sportivo dalla graziosissima presentatrice, la giornalista Giusy Vecchione, che ha conferito alla serata quel tocco di ‘eleganza’ che non guasta mai, in aggiunta ad una professionalità indiscutibile, paventata con sicurezza nei momenti più emozionanti e a tratti allegramente concitati dell’evento.
Prima che prendesse la parola il sindaco della ridente cittadina alle porte di Nola, Manolo Cafarelli, il parroco della locale parrocchia ha officiato la Santa Benedizione. “Da ex sportivo sono felice che nel nostro paese sia nato un valido gruppo sportivo che si cimenta in uno sport che mancava nel nostro paese”, ha affermato compiaciuto il primo cittadino. “Come amministrazione staremo sempre vicini al presidente Vittorio Curcio ed ai suoi collaboratori, elargendo il nostro contributo affinché si possano raggiungere traguardi importanti anche nel volley ed intraprendere importanti iniziative nel sociale. In questo senso so che è stata allestita una compagine competitiva che dovrebbe dare belle soddisfazioni e che, nel contempo, si intende operare per scopi benefici”.
La componente umanitaria a cui ha fatto riferimento il sindaco vuol significare la destinazione di una somma ai bambini del Camerun. Pertanto ogni giocatrice ha simbolicamente ‘adottato’ un bambino/a, scrivendone il nome sulla maglietta di gara.
A confermare i buoni propositi del primo cittadino, l’assessore allo sport Marco Montemurro, anche lui ex sportivo, sponda calcio. L’emozione, ma anche l’ambizione di un progetto alquanto impegnativo, sono sgorgate dalle parole del presidente Curcio che ha messo sul tappeto ogni buon proposito di divenire una realtà duratura nel panorama pallavolistico regionale e non una meteora di passaggio. Dai ringraziamenti d’obbligo a tutti gli intervenuti – autorità, genitori, presidenti o semplici amanti di questo sport che arruola sempre più proseliti – si è passati allo stilare programmi con una serenità ed una sicurezza che ci hanno convinto subito di non avere a che fare con dei semplici ‘debuttanti allo sbaraglio’.
Infatti, sia Vittorio Curcio che Umberto Tortora vantano dei trascorsi dirigenziali in vari club di pallavolo che han conferito loro una maturità acquisita sul campo. Come suol dirsi, hanno rubato il mestiere in punta di piedi, standosene al proprio posto a rispettare ‘consegne’ senza clamore e con estrema dignità. Componenti, queste, da ritenersi l’indiscutibile lasciapassare che li ha indotti a camminare da soli. E, se la buona sorte ci mette una mano, anche a brillare di luce propria. Adesso la parola va al campo. Qualche amichevole delineerà meglio le prerogative di ben figurare, in attesa dell’inizio del campionato previsto per il 16 ottobre prossimo
di Mauro Romano