Lettera del comitato per la difesa del diritto all’acqua pubblica ai sindaci
La vittoria al referendum del 12 e 13 giugno ha segnato per il nostro paese uno spartiacque relativamente alle modalità di gestione del servizio idrico integrato.
Gli italiani hanno detto chiaramente che vogliono una gestione pubblica del bene comune acqua, fuori della logica del profitto.
Il dato referendario assume ancora maggiore rilevanza se verificato nei Comuni che sono all’interno dell’Ambito ATO3 Sarnese-Vesuviano, dove i processi di privatizzazione, con la costituzione della GORI SpA, sono iniziati nel 2000.
In tutti i comuni dell’ambito i cittadini hanno detto no alla privatizzazione del servizio e due SI per il ritorno alla gestione pubblica con numeri che hanno superato di molto la media nazionale. Di questi dati bisogna tenere conto e i Sindaci che si riuniscono all’interno dell’Assemblea dell’ATO3, al di là del loro orientamento politico, non possono fare finta di niente.
Per questi motivi, come Comitati che sul territorio del sarnese-vesuviano lavorano da anni sul tema dell’acqua bene comune, in vista dell’Assemblea dell’ATO3 che si terrà il 2 agosto a Napoli, riteniamo doveroso da parte dei Sindaci partecipare a detta Assemblea ed assumere una posizione chiara per un cambio di indirizzo della gestione del servizio idrico integrato, che ci porti ad una pubblicizzazione dello stesso.
L’assemblea dell’ATO3 è il luogo naturale ed istituzionale dove poter declinare in atti concreti l’indirizzo dato dai risultati del referendum.
La pubblicizzazione del servizio idrico in ATO3 Campania non può diventare solo ed esclusivamente una disquisizione tecnico-giuridica, ma è soprattutto una questione politica che discende direttamente dall’esito dei referendum del 12 e 13 giugno. Grave mancanza sarebbe da parte dei rappresentanti degli enti locali presenti in assemblea deviare dalla libera scelta degli elettori, che porterebbe gli stessi ad assumersi una responsabilità politica di non poco conto relativamente alle proprie comunità di riferimento.
I Comitati saranno presenti all’Assemblea e verificheranno il comportamento dei Sindaci e/o dei loro delegati, riferendo il tutto all’interno dei propri territori di appartenenza, continuando a costruire un percorso che porti “il bene comune acqua” fuori dalla logica del profitto e diventi un diritto inalienabile ed imprescindibile per ogni uomo e donna di questo pianeta.
di Comunicato Stampa