Rassegna teatrale Saviano, dietro all’ultimo sipario il vincitore
Saviano – Ed eccoci all’atto finale, alla proverbiale chiusura del sipario della kermesse savianese diretta e coordinata dal patron e gestore del teatro/auditorium Giovanni Palladoro. La manifestazione sostenuta e patrocinata dall’amministrazione comunale di Saviano del primo cittadino Rosa Buglione e dall’assessore alla cultura Alfonso Ferrara, è stata dedicata alla memoria dell’illustre cittadino scomparso, Carmine Mensorio. A portare il proprio saluto, più volte, e a seguire lo spettacolo, è stato l’on. Carmine Sommese. I premi sono stati offerti dalla famiglia Buglione.
Per l’occasione, l’organizzazione ha voluto regalare ancora un spettacolo omaggio per chi è in possesso della tessera di entrata e di tutti coloro che, lo scorso sabato hanno acquistato il biglietto per seguire l’ultima opera in concorso proposta dall’Accademia degli Svevi’, il cui incasso è stato devoluto interamente in beneficenza.
Si tratta della divertentissima commedia/farsa “Uomo e Galantuomo” scritta da Eduardo De Filippo nel 1922. Sarà messa in scena dalla compagnia ‘ELPIS’. La tanto attesa premiazione avverrà dopo il primo atto della recitazione.
Nonostante impazzi il toto/vincitore tra i partecipanti, gli addetti ai lavori ed il numeroso pubblico che ha seguito la rassegna, a nessuno è dato sapere fino ad allora il risultato della giuria composta dai rappresentanti delle pro-loco dei paesi delle compagnie partecipanti, che si sono astenuti dal voto solo in occasione dell’esibizione della loro compagnia di appartenenza. Giuria che aprirà l’urna dove sono depositati i responsi, sotto l’attenta regia del padrone di casa, il presidente della pro-loco di Saviano, Antonio Baggianti!
Ancora un po’ di pazienza insomma. Intanto vogliamo dare ai nostri lettori una rinfrescatina sulle dieci opere portate in scena, tutte di ottima fattura. Quindi, presumiamo, l’ago della bilancia penderà a favore dei vincitori, soprattutto per la valutazione intesa come maestria recitativa.
Ed allora? La spunteranno ancora una volta “Gli Amici del sig. G” di San Gennarello di Ottaviano, vincitori della passata edizione che hanno inaugurato la rassegna con “La Cantata dei Pastori”, per la regia di Gianni Parisi. L’opera di Andrea Perrucci che risale alla fine del ‘600, fu scritta per tramandare ai popoli il messaggio cristiano in maniera limpida e pura da qualsiasi ‘intrusione’ scenica. Successivamente, però, la trama ha subìto significative variazioni, fino a vedersi inserire nella ‘storia’ personaggi comici, quali lo ‘scrivano’ Razzullo e ‘Sarchiapone’. Abbiamo titolato: <<“La Cantata dei pastori” apre la 7a rassegna teatrale all’Auditorium di Saviano>> (www.laprovinciaonline.info).
Sarà la seconda rappresentazione prevista dalla kermesse savianese ad assurgere agli onori della cronaca? Quella “Palommella alla Luce del Sole”, proposta dalla compagnia sarnese “In Alto Mare”? L’opera ambientata agli inizi degli anni ’90 è da ritenersi tutt’ora attuale. Ricalca i temi ‘caldi’ del nostro tempo in un realismo/pessimismo che investe sia l’aspetto interiore che quello sociale, facendosi forte delle significative espressività del corpo e dell’animo, attingendo dal teatro, dalla musica, alternando comicità e drammaticità alla ricerca del concetto non solo teorico di ‘Libertà’. Abbiamo titolato: <<Alla rassegna teatrale di Saviano la ‘Palummella’ scuote le coscienze>> (www.laprovinciaonline.info).
Oppure, a porre il significativo sigillo sarà il trittico di “Risate in Libertà”, terza opera in concorso messa in scena dal gruppo salernitano “Compagnia Stabile Teatrale Sianese” al cospetto di un parterre pressoché esaurito in ogni ordine di posti, per la gioia e la soddisfazione dei ‘recitanti’, ma principalmente dal direttore della kermesse, il dr. Giovanni Palladoro. Tre atti ottimamente orchestrati dal Regista/Attore Sebastiano Franco Ascoli, nell’intento di recuperare costumi e tradizioni del primo novecento e non per produrre momenti di ‘forte ilarità’, come potrebbe succedere per l’inattualità degli argomenti trattati e delle situazioni descritte, accendendo la miccia che esplode in un realismo esasperato. Abbiamo titolato: <<’Risate in Libertà’, tre momenti per ridere e per riflettere con la compagnia Stabile Sianese>> (www.ilgazzettinovesuviano.com).E se poi fosse la compagnia cercolese “Omega” a venire premiata per il significativo ‘tuor de force’ inscenato nella proposizione di: ‘A morte ‘e Carnevale’, apprezzato dal numerosissimo pubblico che ha assistito ad uno spettacolo vibrante, intenso, senza pause di sorte, per l’occasione creata dai venti personaggi alternatisi sulla scena, bene o male in grado di mostrarsi convincenti nel ruolo loro assegnato, a testimonianza dell’aver carpito la natura aggressiva, irruente, decisa dal regista/attore Francesco Amoretto, ovvero ‘Carnaval’. Abbiamo titolato: <<La Rassegna Teatrale di Saviano saluta “’A morte ‘e Carnevale” >> (laprovinciaonline.info).
Oppure esploderanno le immediate sensazioni derivanti dalla messa in scena della commedia di G. Di Maio, “Nù bambinello e tre San Giuseppe”, quinta opera in concorso con la regia di Franco Tortora. La storia gira intorno alla disavventura della giovane procace protagonista dell’opera Carmelina/Giacchino, che, ‘inebriata da qualche bicchiere di troppo e dal magico alone emanato dal cielo stellato del tiepido maggio,’ … una prima, una seconda e pure una terza volta! … cedeva carnalmente alle lusinghe di tre giovanotti totalmente diversi tra loro, rimanendo incinta di uno di loro. Abbiamo titolato: << ‘Nu bambeniello e tre San Giuseppe” arrevotano ‘o teatro!>> (www.marigliano.net)
E chi lo sa se a fare breccia sarà il cabaret di Enzo Catapano, che ha presentato: “Mi faccio da solo’, (perché nessuno mi da una mano), dove l’attualissimo tema della ’Munnezza’, la sfiancante esperienza dell’animazione nel periodo estivo, l’oramai irrinunciabile tematica legata all’uso di Internet e del mondo virtuale, l’originalissima imitazione di famosissimi artisti quali Lucio Dalla, Renato Zero e Claudio Baglioni … nonché le inedite interpretazioni canore di giovanissime artiste, hanno incanalato lo spettacolo del cabarettista sangiuseppese. Abbiamo titolato: <<Enzo Catapano, Mi faccio da solo’, anzi, con l’aiuto del pubblico!>> (www.laprovinciaonline.info).
Può darsi anche che ad uscire dall’urna sia della compagnia “G. Toniolo” di Barra che ha presentato la commedia in tre atti di Scarpetta ‘O miedico d’e pazze’, con la regia di Margherita Cirella. Un crescendo di comicità che ha consentito alla compagnia di guadagnarsi la pagnotta e rendere oltremodo decoroso il nobile intento di devolvere l’incasso della serata in beneficenza alla comunità missionaria di ‘Villaregia’ di Piazzolla di Nola, alle prese con un rinnovamento strutturale dell’imponente complesso. Abbiamo titolato: <<“G. Toniolo”, quando l’arte diviene impegno sociale>> (www.laprovinciaonline.info).
… E dei Matt…Attori, che prevediamo? A cosa aspira la quarta opera scritta e diretta da Thomas Mugnano in stile ‘tragicomico’. Momenti esilaranti si sono alternati a problematiche sociali, quali episodi di inciviltà che procurano enormi danni ai ‘diversamente abili’ – tema dominante! – costretti a superare non solo le proverbiali barriere architettoniche, ma anche le fisime psicologiche della loro ingrata condizione. Nella tanta ‘carne messa a cuocere’ non manca la riflessione sui pericoli che pone la vita, dovuti soprattutto alle ‘diavolerie’ dell’era moderna, quali i contatti su facebook che spesso portano a cattivi incontri con conseguenti pericoli, sempre in agguato, dietro lo schermo del computer! Abbiamo titolato: <<Tante risate a sfondo sociale con i Matt…Attori di Thomas Mugnano”>> (www.stabiachannel.it).
E poi, ancora, pongono la propria candidatura i tre atti per antonomasia del gettonatissimo Edoardo De Filippo, quelli di “Filumena Marturano” della compagnia viscianese “Totò” che piombano sulla rassegna savianese riscuotendo discreti consensi soprattutto per merito degli artisti che interpretano i ruoli principali: Filumena Marturano/La Manna e Domenico Soriano/Corbisiero! Ma anche il resto del ‘cast’ non sfigura affatto nella commedia dai tratti drammatici che, comunque, riesce a confezionarsi il proverbiale ‘lieto fine’. Abbiamo titolato: <Maria La Manna dei ‘Totò’ ‘incarna’ una strepitosa ‘Filumena Marturano’>> (www.laboriosi.it).
E perché non dovrebbe avallare pretese la compagnia di ’casa’, L‘Accademia degli Svevi” che ha presentato “Rafaniello all’Ospedale” di Gigi Manfredi, che, nell’occasione, prova a rivelarsi ‘profeta in patria’. Il gruppo savianese si è presentato col nobilissimo biglietto da visita di devolvere l’intero incasso in beneficenza. La storia basata su ogni problematica della proverbiale ‘malasanità’, gira tutta intorno al malcapitato personaggio del titolo collocato in una prova di forza, anche fisica, poiché ininterrottamente sulla scena dall’inizio alla fine. L’autore spara a zero sulle incongruenze delle nostre strutture ospedaliere, ed anche su chi le gestisce e su chi dovrebbe rappresentarne l’alto valore. Abbiamo titolato: <<Saviano, l’Accademia degli Svevi devolve l’incasso per la Sindrome di Ondine>> (www.nonsolonola.it) A questo punto riteniamo che ogni altro commento sarebbe superfluo.
di Mauro Romano