Ospedale: climatizzazione a rilento, ridotti gli interventi

Nola – Camera operatoria utilizzabile solo a partire dalle undici del mattino. Alla base della nuova criticità del Santa Maria della Pietà, il cattivo funzionamento del sistema di climatizzazione che non consente all’ambiente della sala operatoria di raggiungere le condizioni previste da protocollo per procedere agli interventi chirurgici. Condizioni che si raggiungono solo in tarda mattinata, quando il sistema di climatizzazione entra, finalmente, a regime. Una situazione che naturalmente contrae le ore disponibili per gli interventi, riducendo così il numero di sedute possibile nell’arco della giornate. Inutile dire che diverse vengono rinviate. Anche ieri mattina si è ripetuto il cattivo funzionamento del sistema di climatizzazione, ritardando alcuni interventi ed inevitabilmente rimandandone altri. Purtroppo, non siamo di fronte a sporadici episodi, ma di un “andazzo” che sta proseguendo da alcune settimane e che sta causando non poche difficoltà e disagi a medici e pazienti. A patire più di tutti gli effetti negativi di questa situazione è il reparto di ortopedia che già sopporta quelli del turn over forzato, in relazione all’utilizzo della sala operatoria che di fatto è una sola, visto che l’altra è utilizzata unicamente per le emergenze. Il rinvio degli interventi vuol dire anche un aggravamento delle patologie da un lato, ed un maggiore costo per il sistema sanitario generale per la prolungata degenza dei pazienti, dall’altro. Molte patologie, come nel caso dei traumi e delle fratture, andrebbero curate in tempi strettissimi, previsti da protocolli mondiali. Nelle stanze dei vari reparti dell’ospedale, in particolare, quello di ortopedia, sono diversi i pazienti in attesa di essere operati anche da quindici giorni. Basta farsi un giro, proprio al reparto di ortopedia, per verificare di persona. Attese estenuanti di giorni causate dall’indisponibilità della sala operatoria che è andata ad aggravarsi con il cattivo funzionamento dell’impianto di climatizzazione. La maggior parte dei pazienti appartengono alla terza età, anche avanzata. I più giovani, infatti, preferiscono, stante questa situazione, trasferirsi in altri centri. Una platea quella che alla fine resta, che presenta a sua volta tutta una serie di fattori di malattie che non fanno altro che appesantire il quadro clinico generale e che non assicura risultati soddisfacenti, se l’intervento non viene realizzato nei tempi previsti da protocollo. A più riprese i medici hanno chiesto un intervento risolutivo al problema, ma dagli uffici si sono sentiti rispondere che si tratta di una questione tecnica a cui si sta ponendo rimedio. Ma intanto il servizio di climatizzazione continua a non funzionare. Una soluzione, soprattutto in questa fase di emergenza, potrebbe venire anche da una migliore distribuzione degli interventi tra Nola e Pollena. Nel piano di riassetto è stato previsto, infatti, che gli interventi in day hospital siano da eseguire in massima parte a Pollena, dove è stata allestita un’ unità apposita. Ma a quanto pare anche questo tipo di interventi in genere vengono eseguiti ancora Nola, intasando oltremodo la disponibilità della sala operatoria. L’auspicio è che si ponga seriamente mano a questa situazione che sta portando all’esasperazione medici e pazienti.

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